Serge Lehman, pseudonimo dello scrittore Pascal Fréjan, si è imposto nel panorama della SF con una certa facilità; il suo nome ha cominciato ad essere accolto bene non solo in Francia, ma anche in Europa e soprattutto in Italia. Valerio Evangelisti considera Serge Lehman una sicura promessa per la Sf europea. Pascal Fréjan, classe 1962, ha pubblicato sette romanzi e circa quaranta racconti grazie ai quali ha ricevuto il prestigioso Grand Prix de l'Imaginaire e il Prix Ainé. Lehman oltre a scrivere interessanti romanzi, collabora con la rivista di astronomia Ciel et Espace. I romanzi della serie FAUST sono l'opera maggiormente conosciuta dell'autore a livello europeo.

Il primo capitolo di FAUST è stato pubblicato in Italia su Solaria n.9 nel settembre 2000; la storia narrata da Lehman era pressappoco questa: primo gennaio 2095, le Potenze, i grandi imperi industriali che governano l'economia mondiale, si preparano a raccogliere le loro forze. La risposta non manca e il giorno successivo, a New York, il Senato delle Nazioni Unite aprirà le porte... Una cospirazione sta prendendo forma; essa è tanto vasta da mettere in serio pericolo il destino dell'umanità intera. Intanto, lungo la costa dell'Atlantico, un gruppo di scienziati e di intellettuali, di diplomatici e spie, sta preparando l'offensiva. Il romanzo disperatamente utopico descrive un mondo futuro dove l'intera Terra rischia di diventare una proprietà privata in mano di pochi capitalisti; la popolazione povera è ghettizzata e guardata e trattata con selvaggio razzismo. Il determinismo che aleggia nelle prime pagine viene presto smentito con l'entrata in scena di Chan Corey, un povero ragazzo di uno dei tanti ghetti dove sta la maggior parte della popolazione mondiale: il padre adottivo viene ucciso da oscuri nemici. Questa morte segna il giovane che con cieca rabbia sfida l'organizzazione colpevole d'aver assassinato la sua famiglia, il padre: il determinismo, con l'entrata in scena di Corey, cangia in un romanticismo utopico. Chan riesce là dove sembrava impossibile vincere: gli assassini sono stati giudicati colpevoli e puniti dall'eroica mano di Chan, il Difensore solitario. Chan è un eroe romantico: debole, ricco delle debolezze umane, non si arrende a quanto il destino ha progettato per lui; cosciente di essere solo un uomo, Chan sfida se stesso, affronta la sua umana debolezza. Cosa vuole Chan Corey? Non accetta il capitalismo, i ghetti per i poveri: l'eroe creato da Serge Lehman è un romantico disposto a tutto per dar sfogo concreto ai suoi ideali utopici.

Il mondo immaginato da Lehman è un mondo crudo dove sembra quasi che non ci sia posto per gli ideali: l'atmosfera è quella esasperata all'ennesima potenza di un 1984 orwelliano, una atmosfera che non manca affatto di realismo. Forse in alcuni punti sulla possibile economia mondiale futura manca di una solida base pienamente credibile anche al più ostinato economista, ma ciò non pregiudica la grandezza di fondo di F.A.U.S.T., l'opera migliore di questo giovane promettente autore francese.

Il secondo capitolo di FAUST ha come titolo I difensori. In breve questa la trama: nell'aprile del 2095, Lazlo Coynes, la spia dell'Istanza, vola verso Pechino per dichiarare guerra alla Federazione Europea; tuttavia, nello stesso momento, dalle parti delle Nazioni Unite la battaglia si sta facendo rabbiosa e ferale, mentre un piano misterioso rischia di mettere in discussione tutto quanto di buono i Difensori potrebbero fare per la Terra. Il mondo parla non propriamente in toni elogiativi dello Square, il braccio armato della Federazione creato dal Presidente Elisabeth Conti, e dei suoi agenti, i Difensori. Chan Corey è uno di loro, un Difensore; l'eroe creato da Serge Lehman, dopo aver vendicato la morte del padre, è stato reclutato, ma, durante quello che doveva essere il suo tirocinio come Difensore, insieme ai suoi compagni difensori, viene rapito e nascosto in una base sotterranea; l'allarme subito si diffonde e un quasi panico scava nello spirito della Federazione, che vede nel rapimento dei Difensori una manovra dell'Istanza per screditare il lavoro di Elisabeth Conti. Intanto Chan Corey, insieme ai compagni Difensori, combatte contro se stesso: la nanochirurgia può renderlo un uomo diverso, più forte, una sorta di superman, ma diventare un superman significa perdere anche la propria personalità. La paura che I Difensori nutrono è che diventando superuomini non saranno più gli stessi... ovviamente non sospettano di esser stati rapiti: tutte le prove a cui vengono sottoposti, loro credono facciano parte del normale addestramento. Ma ad un certo punto cominceranno a sospettare... La verità che F.A.U.S.T. 2 porta alla luce è inquietante: la falsità è radicata in ogni dove che è quasi impossibile riuscire a fare un distinguo netto fra ciò che comunemente viene detto come Bene e ciò che invece è considerato Male. La lotta per tentare di distinguere il Bene è appena alle battute iniziali.

I Difensori, secondo capitolo della serie F.A.U.S.T., non delude; se il primo capitolo ha emozionato migliaia di lettori, con I Difensori, Serge Lehman ha dipinto un mondo dove la speranza non esiste, dove la speranza deve essere conquistata ammonticchiando cadaveri su cadaveri, reali e metaforici, solo così si avrà un pallido diritto per/alla speranza. Dopo l'esasperante trito e ritrito cyberpunk di personaggi statunitensi come William Gibson e Bruce Sterling, finalmente una opera europea, francese per la precisione, che offre alla SF mondiale un ottimo esempio di cyberpunk che non è semplice ricerca stilistica: Serge Lehman fa dell'ottimo cyberpunk con un messaggio sociale e politico inequivocabile, un messaggio coraggioso che è un atto di accusa contro il mondo intero.