I negozi che dietro la vetrina nascondono un mistero, più o meno orribile, non sono certo pochi. Posti dove si entra con grandi aspettative e speranze, ma che sovente nascondono brutte sorprese. Il mondo, perlomeno quello della letteratura fantastica, è pieno di piccole botteghe con vetrine oscure o luccicanti, ma che comunque rappresentano il confine tra l'ordinario e lo straordinario. Niente di strano che anche a Roma ci sia una di queste rivendite. A svelarci i suoi segreti una coppia eccezionale, Alfred Bester e Roger Zelazny.
Autori celebri e amati dai lettori, i due hanno collaborato in un modo davvero particolare, infatti Psyconegozio è stato scritto da Bester, ma lasciato incompiuto nel 1987. Zelazny ha ripreso e completato il romanzo, che è stato pubblicato tre anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1995. Urania ripropone questa particolarissima collaborazione nel numero di maggio. Chi volesse conoscere i segreti dello psyconegozio è invitato a entrare. Nessun cliente è mai tornato a protestare.
La quarta di copertina
A Roma c’è un negozio, il Buco Nero, dove si possono lasciare in deposito le parti della personalità che ci piacciono meno. A gestirlo è Adam Maser, detto anche lo Scambia-anime, rosso di capelli e circondato da un’aura di mistero. C’è chi dice che in un modo o nell’altro, sotto una ragione sociale o l’altra, abbia esercitato la sua lucrosa attività fin dal VI secolo avanti Cristo. Alf, un giornalista americano che non crede alle leggende, comincia a investigare sul mistero, perché il Buco Nero è qualcosa di più di uno strano posto… E alla lunga dovrà ammettere che un’attività segreta c’è davvero, dietro gli scambi di Adam Maser, e che lo psyconegozio incassa sempre la percentuale.
Gli autori
Alfred Bester e Roger Zelazny sono due profondi rinnovatori della sf americana. Bester (1913-1987) è autore di famosi racconti, raccolti da Mondadori in due volumi dei Massimi della fantascienza, e di pochi ma eccellenti romanzi, tra i quali L’uomo disintegrato (1953) e La tigre della notte, noto anche come Destinazione stelle (1956). Zelazny (1937-1995) è autore di classici moderni come Io, Nomikos, l’immortale (1966), Signore dei sogni (1966) e Signore della luce (1967). Psyconegozio è un romanzo scritto a quattro mani e uscito postumo nel 1998.
Alfred Bester e Roger Zelazny, Psyconegozio (Psycoshop, 1998), Mondadori, collana Urania 1594, traduttore G. L. Staffilano, euro 4,90, pagine 204)
9 commenti
Aggiungi un commentoanche io sono un abbonato di urania e trovo che sei ristampe all'anno siano troppe comunque a onor del vero a me a casa è arrivata una comunicazione del servizio abbonamenti che mi invitava a contattarli nel caso non fossi daccordo con la nuova politica editoriale dicendo di essere disponibili a trovare soluzioni alternative ,penso che si possa far si che arrivino solo le novità allungando di conseguenza il periodo di abbonamento
Posso dare un suggerimento?
Invece di lamentarvi tanto delle ristampe, fate qualcosa per far vendere di più Urania. Fatela conoscere ad altri. Suggeritela.
Visto che le ristampe sono libri che avete già, regalateli ai vostri nipoti. Scopriranno ottimi libri di fantascienza e magari diventeranno lettori abituali.
L'unico modo per ottenere più novità è aumentare le vendite in modo che Urania abbia il budget per permettersele.
Continuare a lamentarsi, recedere dagli abbonamenti e non comprarla avrà a (neanche troppo) lungo termine un solo risultato.
Se volete consideratelo un "avviso ai necrofili"...
S*
quindi secondo te bisognerebbe comprare una cosa che non piace solo perché "fa bene"? Il prossimo passo? Comprare dieci copia a testa e usarle come fermaporta così la Mondadori fa un po' di soldi e ci dà le novità? Qui infatti non parliamo di Urania, parliamo della Mondadori, cioè un colosso che ben potrebbe permettersi investimenti maggiori nella fantascienza. Siccome la fantascienza non rende, allora il budget che la momdadori dedica a questo settore è minimo? E quindi? Dovremmo prenderci la colpa perché non compriamo i libri che NON ci piacciono? Mettiamola così: se pubblicassero più novità di qualità, forse la fantscienza in Italia si venderebbe di più e molte persone che finora non compravano magari comprerebbero.
Non mi sembra di aver detto nulla delle cose che mi imputi, evidentemente mi spiego molto male.
Vale la pena sottolineare però che l'economia non funziona come pensi tu e se pensi che Mondadori solo perché "è un colosso" (che ha comunque migliaia di dipendenti da pagare e è fortemente colpita dalla crisi come tutti gli editori) butti i soldi ti sfugge qualche meccanismo. Peraltro, basta guardare quanto vendono "le novità di qualità", che comunque ogni tanto escono, per farsi un'idea di quanti sarebbero i lettori su cui investire. E sono pochi. Quello che serve è un attivo impegno di propaganda della fantascienza.
Altrimenti che ti devo dire, impara a leggere in inglese.
S*
Inoltre anche sul mercato inglese ho notato che in generale gli scrittori di fantascienza almeno per i primi 10..20 anni della loro carriera (nel senso di 10..20 anni da quando riescono a pubblicare un libro consideraro di successo) si fanno un mazzo tanto tra convention e tour promozionali di vario tipo oppure hanno un lavoro principale che li sostiene.
Questo perchè fin quando non si ha un tot. di libri che producono sufficienti guadagni in royalties, se non si ha un "vero" lavoro si rischia la fame ... e questo sull'enormemente più ampio mercato (principalmente) statunitense.
Io seguo spesso i blog di John Scalzi e Larry Correia (autori che considero al di sopra della media, su fronti ideologicamente opposti ma che convergono sulla sostanza delle cose) entrambi sono molto aperti su "come è essere un autore" e non si fanno problemi a spiegare che non basta aver successo, ma che bisogna tener d'occhio il lato economico con estrema attenzione.
Ad esempio solo questo mese Correia è diventato uno scrittore "a tempo pieno", dopo qualcosa come 7 libri tutti di successo (per il mercato USA) già in vendita, 2..3 in uscita questo anno e sotto contratto per (minimo) altri 4 nei prossimi due anni.
Scalzi pubblica da circa il 2000, ha più di una decina di libri (oltre alla fantascienza ha pubblicato saggi e fantasy, ormai ho perso il conto) ha collaborato come consulente per SG: Universe, ha un opzione per un film (che gli porta soldi in ogni caso, sia che vada in porto che no), collabora anche per lo sviluppo di videogiochi, ecc. ecc.
e non si considera "arrivato" o quanto meno "economicamente al sicuro" nel caso si fermasse ora.
Insomma, anche sul mercato inglese non è che ci siano grandi margini
(solo in confronto al mercato italiano sembrano grandi).
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