Star Trek è ormai territorio di JJ Abrams, guai a chi ci mette piede. Ma le recenti notizie sul rilancio di Star Wars con una nuova trilogia ha aperto scenari inediti. Proprio Abrams è stato scelto per la regia di Star Wars Episodio VII, chissà poi quanto si prolungherà tale impegno con la Disney, fresca proprietaria del marchio. Che ne sarà allora del prossimo Star Trek? Sembra si sia aperto uno spiraglio per altri aspiranti. E infatti c’è già chi si porta avanti.

In un'intervista con IGN, Bryan Singer non ha nascosto le sue speranze e ambizioni. Anzi ha stabilito un'analogia con quanto capitato a lui, regista di X-Men (2000), X-Men 2 (2003) e del prossimo X-Man: Days of the Future Past (2014): "Matthew Vaughn ha invece diretto X-Men: First Class – spiega – ma io l'ho prodotto, ho scritto la sceneggiatura, ho partecipato al casting e a tante altre attività, per cui se dovessi subentrare a gestire un altro marchio a lavori in corso, non mi sentirei a disagio".

Il regista americano è consapevole di quanto sia difficile la sfida, ma dichiara che – qualora ci fossero le condizioni – si lascerebbe tentare: "È dura, soprattutto se chi ti ha preceduto ha posto l'asticella davvero in alto. Tanti ti aspetteranno al varco e potrebbe accadere qualcosa di simile a quanto avvenuto con Alien. Ridley Scott ha realizzato un capolavoro di fantascienza horror, James Cameron si è limitato ad un film d'azione".

Ma l'alchimia potrebbe funzionare con il giusto supporto: "Sono amico di JJ Abrams e di Zachary Quinto. Chris Pine è un bella persona. Gestire uno Star Trek mi metterebbe davvero sotto pressione, ma la parte migliore del progetto sarebbe lavorare con queste persone. Con una storia intrigante e il sostegno del regista precedente, magari per l'occasione anche produttore, potrebbe essere un'esperienza entusiasmante".

Insomma, Singer è uscito allo scoperto facendo la prima mossa. Resta da vedere se JJ Abrams effettivamente farà un passo indietro, ma evidentemente le voci si sono fatte più insistenti dalle parti di Hollywood. C'è quindi da scommettere che presto vedremo altri candidati lanciarsi in campagne di auto-promozione.