Bisogna dare atto alla NBC di voler continuare a dare una chance alla fantascienza anche se il suo ultimo tentativo, The event, non ha avuto successo e il genere in sè ha visto chiudersi le porte in faccia nel mondo televisivo.
Però forse grazie alla presenza di due nomi come JJ Abrams alla produzione e Eric Kripke nella parte creativa, uno dei prossimi telefilm in arrivo sull'emittente del pavone, Revolution, affonda le sue radici proprio in un contesto fantascientifico e ha visto anche un nome eccellente al timone della regia, ovvero quel Jon Favreau che lanciò Iron man in grande stile al cinema.
Intervistato da Hollywood reporter durante gli upfront dell'emittente (cioè l'evento in cui vengono lanciati ufficialmente i nuovi telefilm e quelli che torneranno la prossima stagione), Favreau ha raccontato cosa aspettarsi da questo mondo post apocalittico:
"La sensazione in cui vogliamo immergere gli spettatori è quella di vedere il mondo attraverso gli occhi di una generazione giovane che è nata e cresciuta in un contesto dove non c'è alcuna forma di energia e la natura ha avvolto tutte le costruzioni create dall'uomo."
Scopriamo così che uno degli scenari è Chicago, ma non quella che siamo abituati a vedere: " sono passati 15 anni da quando è stata cancellata ogni forma di elettricità e la città è in stato di abbandono, scopriamo che la vegetazione è cresciuta sopra ogni struttura, è tutto verde e lussureggiante. E' la luce verde della nuova vita che ha preso il posto della società civile. E' un punto di vista nuovo e interessante, che abbiamo pianificato e discusso a lungo."
Ma aggiunge anche "volevamo che ci fosse anche un pò di speranza, anche se non è un concetto che usualmente vediamo in un contesto post-apocalittico."
Riguardo alla collaborazione con Abrams e Kripke, racconta che "JJ è stato attivamente coinvolto nella stesura dello script insieme a Eric, poi quando eravamo nella fase delle riprese lui era impegnato sul set di Star Trek per cui dovevamo affidarci alla tecnologia perchè vedesse i giornalieri, usando esattamente tutto ciò che nel telefilm viene a mancare."
Ma il suo coinvolgimento non si fermerà al pilot:
"Sarò molto coinvolto. Sono uno dei produttori e appena avrò finito qui tornerò nella stanza degli sceneggiatori e con Eric e JJ getteremo le basi dell'intera stagione. E con un pò di fortuna, potrei anche tornare al timone della regia."
Quando gli viene chiesto un paragone con altri telefilm, spiega che "Sicuramente condivide parte del dna di Lost e di altri telefilm della Bad robot, ma credo che l'ispirazione di fondo di Eric nella fase creativa sia arrivata da Game of thrones e Il signore degli anelli, cioè come creare una società senza tecnologia, che usa spade e archi, ma in un contesto americano, col risultato di avere una personalità che non vedi in titoli del genere usualmente."
Lo spunto iniziale del telefilm nasce dal viaggio che intraprende la protagonista quando il padre viene ucciso da una milizia e decide di scoprire la verità sul suo passato, su cosa è realmente accaduto 15 anni prima e come far tornare l'elettricità.
Nelle risorse di rete trovate i primi trailer della nuova serie, poi a settembre sarete tutti invitati a vivere la nuova rivoluzione sulla NBC.
5 commenti
Aggiungi un commentoSi parla di "mancanza di elettricità", ma credo e voglio sperare che non ci si limiti a questo. Quando si parla di mondo post apocalittico sembra facile poterlo descrivere, al contrario credo che sia la cosa più difficile da fare. Insomma ci sono film come The Book of Eli che hanno miseramente fallito, altri come The Road estremamente realisti, serie tv come The Walking Dead che hanno colto nel segno, altre come Jericho con un ottimo potenziale che poi sono naufragate non sapendo gestire bene cosa a livello emozionale, sociale, politico e culturale potrebbe comportare vivere in un mondo post apocalittico e sarà interessante vedere proprio come gli autori (validi) sapranno gestire tutti questi fattori essenziali per la realizzazione di una buona serie. I rischi sono tanti. Vedremo. È sicuramente il pilot più interessante in cantiere al momento per una serie di Fantascienza.
Situazione post-apocalittica con "mancanza di elettricità" ?
Non è che hanno scopiazzato "Dies the Fire" di S.M. Stirling ?
io spero, prego ed imploro che non spendano episodio su episodio a raccontare storie sentimentali travagliate fra due o più protagonisti (peggio ancora se teenager). o che ci ripropongano ancora una volta una famiglia del mulino bianco. basta cribbio, non se ne può più.
di trame interessanti su un mondo post-apocalittico ce ne sono abbastanza da riempire 100 puntate, senza scomodare "beautiful".
Beh, chiediamo a S* di aprire una sezione dedicata e cominciamo ad abbozzarle queste 100 puntate dalla trama originale.
Se ci nota un produttore, siamo a cavallo!
se ci sono un produttore, prima ci assume e poi ci obbliga a suon di frustate ad infilare storie d'amore e di famiglie modello in ogni singolo episodio.
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