Tempo di Golden Globe. Come tutti gli anni arrivano le nomination dei prestigiosi premi assegnati dalla HFPA, l'Hollywood Foreign Press Association, l'associazione che riunisce i giornalisti e critici corrispondenti di testate estere e residenti negli Stati Uniti. Premio ultraprestigioso, poiché assegnato da esperti del settore che di solito, ma non sempre, hanno la vista abbastanza lunga. Tanto che un trionfo ai Golden viene considerato come una strada spianata verso la conquista dell'Oscar anche se non è sempre detto, come ben sa James Cameron. Le nomination sono appena state rese note sul sito ufficiale dell'associazione, e la notizia l'abbiamo messa nel titolo: quest'anno la fantascienza è praticamente sparita dalla lista.

Nella categoria del miglior film è rimasto a difendere le atmosfere del fantastico solo Hugo Cabret, primo kolossal 3D di un maestro del calibro di Martin Scorsese, nominato anche per la regia. Il film, ambientato nel diciannovesimo secolo, racconta del piccolo Hugo, orfanello che vive nei cunicoli della stazione ferrroviaria di Parigi rubacchiando ai viaggiatori, e che si imbatte in un'eccentrica ragazza e nel proprietario di uno strano negozio di giocattoli, il quale si rivela essere nientemeno che George Méliès, futuro ideatore di Viaggio nella Luna, primo film di fantascienza della storia del cinema. Sostanzialmente una favola, come si suol dire, per grandi e piccini, Hugo Cabret non è il debutto nel fantastico di Scorsese (aveva diretto un episodio della serie tv Storie Incredibili, prodotta da Steven Spielberg), ma è sicuramente una produzione in grande stile per un regista mai banale e scontato, che da Taxi Driver del 1976 al recente Shutter Island ha sempre mostrato di saper manovrare la cinepresa come pochi altri.

E questo è quanto. Il fatto che uno dei protagonisti del film sia Méliès (interpretato dal bravo Ben Kingsley) è un po' poco per agganciarlo alla fantascienza, in un sestetto di pellicole che vede affermarsi il dramma di The Descendants, l'avventura di The War Horse e L'arte di vincere - Moneyball, la riflessione di Le idi di Marzo e la commedia di The Help. Tutti film che, con l'eccezione della pellicola di George Clooney (protagonista anche di The Descendants), arriveranno nelle nostre sale all'inizio del 2012. Per il resto, scontata la nomination di Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno nella categoria dei film d'animazione, dove spicca anche Cars 2 della Disney-Pixar. Non cambia molto per quanto riguarda le nomination televisive: si difendono Il trono di Spade e American Horror Story come migliori serie drammatiche, mentre il bravo Johnny Galecki (In Time) si prende una nomination come protagonista in The Big Bang Theory.

Forse, dopo i consensi di Avatar nel 2009 e di Inception l'anno dopo, c'eravamo abituati troppo bene. È anche vero che nell'anno che sta finendo non sono apparsi film di intensità e successo tali da lottare per una nomination. L'alba del pianeta delle scimmie, La cosa, Lanterna Verde, Thor, forse strapperanno qualcosa per gli effetti speciali in altri premi. I guardiani del destino, Source Code di Duncan Jones e il già citato In Time di Andrew Niccol non hanno mantenuto tutte le attese, mentre Melancholia ha pagato le polemiche scatenate da Lars von Trier. Anche Super 8 di J.J. Abrams è stato ignorato, e piccoli film come per esempio Another Earth non hanno avuto abbastanza forza per farsi notare. il 2012 sarà l'anno del ritorno di Ridley Scott con Prometheus, e forse cambierà qualcosa. L'elenco completo delle nomination lo potete trovare sul sito ufficiale della HFPA, al link qui sotto:

www.goldenglobes.org/nominations/