Anche se tra i finalisti c'erano autori del calibro di Kim Stanley Robinson e di Gwyneth Jones, è stata un'opera che è finalista sia al Premio Hugo che al Premio Nebula, e trionfatrice ai recenti BSFA Award, a vincere l'edizione di quest'anno del Premio Arthur C. Clarke per il miglior romanzo di fantascienza pubblicato nel Regno Unito. Con The City & The City China Miéville si porta a casa come trofeo un reggilibri decorato e 2010 sterline, ma soprattutto è il primo scrittore a scrivere per la terza volta il proprio nome nell'albo d'oro del prestigioso premio. In ventiquattro anni solo Pat Cadigan e Geoff Ryman hanno vinto in due occasioni.

Miéville si era imposto in precedenza con i romanzi Perdido Street Station (2001) e Iron Council (2005) e si è definito "incredibilmente onorato" di questo successo. "L'elenco dei finalisti era davvero fantastico; è stato un grande onore farvi parte, dato che l'elenco dei finalisti è forse l'aspetto più importante di qualsiasi premio. E dopo tutto questo c'è la meravilgia di sentire che il mio libro ha vinto. Non potrei essere più commosso e grato per l'onore che hanno attribuito i giudici a questo libro."

Anche i giudici si sono dichiarati molto soddisfatti sia dell'esito che delle discussioni che sono nate intorno ai romanzi finalisti (ridotti a sei dall'iniziale elenco di quarantuno). Per loro l'esito non era affatto scontato e la vittoria di Miéville è stata stabilita sul filo di lana; ogni romanzo aveva i suoi sostenitori e forse è stata la lotta più serrata di tutti gli ultimi anni del premio.

The City & The City è impostato come un tradizionale romanzo poliziesco in cui l'ispettore Tyador Borlù si trova ad affrontare quello che sembra un normale caso di omicidio avvenuto nella città di Beszél, nell'Europa Orientale. Ma durante le indagini scoprirà che la vittima ha anche dei legami con la città di Ul Qoma, che occupa lo stesso spazio fisico di Beszél, ma i cui abitanti ignorano ogni segno di sovrapposizione.