Delos 16: Pensiero Stocastico L'urlo montante del rumore di fondo a cura di
Roberto Quaglia

Roberto Quaglia, ovvero il rappresentante della fantascienza del nostro Paese più famoso all'estero e più sconosciuto in Italia, continua a fare tante domande e a rifiutare tutte le risposte. Ugo Malaguti ha detto di lui: "è un genio".

C'era una volta la carenza di informazioni. All'alba dei tempi storici, quando la tecnica della scrittura ancora brillava per la propria assenza, la cultura dell'essere umano consisteva in ciò che veniva tramandato mediante le narrazioni verbali. In base a rigidissimi criteri di selezione naturale, tutte le nozioni poco significative scomparivano in un battibaleno, e si perpetravano solo quelle poche informazioni che per qualche motivo avevano assunto un'importanza effettiva.

L'invenzione della scrittura fu una rivoluzione clamorosa. Con il trucco della scrittura e della lettura, l'Informazione poteva venire veicolata attraverso lo spazio ed il tempo, svincolata dallo sconveniente parcheggio consistente nella memoria a lungo termine di un soggetto umano. L'Informazione poteva quindi viaggiare in modo quasi autonomo, scolpita su tavolette d'argilla o di pietra o iscritta su pergamena o papiro o - successivamente - scritta su carta, senza subire quelle trasformazioni ed inquinamenti progressivi inevitabili con la tradizione orale, o comunque patirli in misura minore. L'informazione poteva anche venire clonata e replicata a piacere - ma non senza un certo dispendio di fatica: la stampa non sarebbe esistita fino al quindicesimo secolo, e tutti gli scritti di qualsiasi genere potevano venire replicati unicamente mediante copiatura amanuense. A questo modo, un rigido criterio di selezione qualitativa sopravviveva all'epoca della tradizione orale: dato che la copiatura di uno scritto costava fatica, le opere inutili scomparivano in fretta. Rispetto all'epoca delle tradizioni orali, il proliferare delle nozioni disponibili all'umanità si compiva a tal modo in misura incommensurabile, ma ciò era ancora nulla rispetto a quanto sarebbe accaduto in seguito.

Con l'invenzione della stampa, infatti, venne d'un colpo cancellata la gran parte della fatica connessa alla replicazione degli scritti, i quali poterono a tal modo proliferare in misura sempre crescente. La selezione delle informazioni utili divenne così meno rigida. Nondimeno permanevano criteri di selezione notevoli, in virtù del fatto che erano relativamente pochi gli individui in grado di scrivere, erano pochi quelli in grado di leggere, ed erano pochi quelli in grado di stampare, e l'esiguità di ognuna di queste tre categorie di persone comportava inevitabilmente un processo di selezione delle informazioni considerate utili e degne di riproduzione.

Ma nel corso del ventesimo secolo, d'un tratto, lo scenario cambia drammaticamente. L'alfabetizzazione di massa espande mostruosamente la categoria delle persone che leggono, la qual cosa spazza via in un colpo una delle modalità di selezione dell'Informazione utile, alimentando la vigorosa affermazione del giornalismo, le nozioni veicolate dal quale surclassano ben presto in quantità quelle codificate in tutte le altre forme di letteratura. Nella marea delle informazioni fissate su carta, d'un tratto, la percentuale di nozioni contingenti e di utilità effimera sovrasta oceanicamente la categoria delle informazioni significative a più lungo termine. In altre parole, il panorama dell'Informazione, in sé più ricco di quanto sia mai stato in precedenza, durante tutta l'evoluzione dell'umanità, è però pesantemente annacquato da un dilagante rumore di fondo. Ma ciò è ancora nulla, rispetto a quanto doveva ancora succedere, solo pochi decenni dopo.

Prima dell'invenzione dei computer, e l'evoluzione di Internet, infatti, se anche la categoria dei lettori era stata ampliata dall'alfabetizzazione di massa, le categorie di coloro che scrivono e di coloro che stampano, pur essendo cresciute parecchio, non si erano ingigantite con la medesima impetuosa progressione geometrica, conservando a tal modo qualche vestigia di selezione nel procedimento della veicolazione dell'Informazione.

Internet, però, sta oggi cambiando la faccia del mondo, e non è sciocco affermare che la renderà ben presto irriconoscibile rispetto all'antichità. Per chi non lo avesse capito, l'antichità è oggi, o al massimo ieri e l'altro ieri. Dal punto di vista del futuro prossimo venturo, oggi viviamo in un'epoca antica, nella quale il già assordante rombo del rumore di fondo è in realtà ancora un timido esitante brusio.

Infatti, cosa sta succedendo, con questo fenomeno chiamato Internet?

Sta accadendo, cari miei, che ogni individuo connesso alla "rete delle reti", ogni individuo "digitale", per dirla con Negroponte, è oggi a quasi tutti gli effetti individuo in grado di leggere, scrivere e stampare tutte le nozioni che gli frullano in testa, rendendole istantaneamente disponibili alla consultazione di tutta l'umanità. Nel prossimo futuro, quando a connettersi in rete saranno miliardi di persone, tutto ciò che ognuno di essi vorrà far sapere al mondo sarà potenzialmente disponibile a chiunque. Ogni criterio di selezione sarà quindi definitivamente scomparso. Nulla di ciò che alcuno vorrà esprimere potrà essere censurato, nel bene e nel male. Il risultato sarà, come già è, un rumore di fondo pressoché totale, un oceano nel quale gli individui annasperanno nell'ardua ricerca di quelle sparutissime isolette di nozioni di loro interesse. Già oggi, chiunque voglia è in grado di riversare in Internet migliaia di pagine di parole scritte, di fotografie, sequenze sonore e visive di modesta entità. Ma in futuro, chiunque lo desideri potrà inoculare nella rete delle reti migliaia di ore di filmati audiovisivi autoprodotti. Ci sarà chi se ne va in giro con una telecamerina integrata in un bottone della giacca, collegata via radio al computer casalingo, il quale renderà disponibile su Internet, sia in tempo reale che in differita, l'audiovisivo integrale del suo punto di vista e di udito soggettivo. Non solo si potrà quindi leggere tutto ciò che chiunque scriverà, ma ci sarà anche la possibilità di vivere - magari indossando un bel caschetto di realtà virtuale - sperimentando in tempo reale le sensazioni visive e sonore di altre persone collegate nel modo che abbiamo appena detto. Ci saranno tecno-esploratori che vagheranno per le insidiose residue micro-giungle vergini dell'Amazzonia con telecamera e microfono innestati sul berretto o altrove, per fornire un link con il quale chiunque potrà vedere ed udire in tempo reale ciò che in realtà si presenta davvero ai loro occhi ed orecchi. Ci saranno coppie che faranno l'amore collegati ad Internet, per rendere disponibili a tutti - gratis o a pagamento - immagini e suoni relativi ai loro amplessi. Ci saranno miriadi di altre possibilità, non tutte piacevoli, ma nessuna obbligatoria. Ogni individuo collegato ad Internet, se vorrà, avrà in pratica la propria emittente televisiva, e anche più di una, attraverso la quale mostrare i propri mirabili filmati artistici, o, più probabilmente, le sciatte sequenze del proprio vivere quotidiano.

Potremmo proseguire a lungo con queste estrapolazioni, immaginandoci incredibili situazioni per pagine e pagine. Ma non è questo che ci preme fare. L'epicentro dei nostri sommovimenti mentali è la constatazione dell'esplosivo incremento al quale è soggetto il rumore di fondo in seno al campo della propagazione, replicazione e conservazione dell'Informazione Umana. Il rumore di fondo può essere visto alla stregua di un "blob" inarrestabile, al quale sarà sempre più difficile sfuggire. Chi ne verrà inghiottito, ne trarrà quello stordimento che il rumore di fondo necessariamente causa in un cervello, analogamente a come già oggi ci si riesce a stordire adeguatamente quando si parcheggia per qualche ora la propria attenzione sui programmi televisivi - i quali non sono certamente poveri di rumore di fondo. Sopravviverà intellettualmente, mantenendo una lucidità propriamente umana, soltanto chi sarà in grado di mantenersi a galla nella Gran Palude del Rumore di Fondo, ovvero chi saprà orientarsi in tanto caos, distinguendo le rare nozioni significative dalla putrida purea di tutte le altre. Più che essere bravi a "navigare" su Internet, sarà auspicabile riuscirci a "galleggiare".

In effetti, il problema del rumore di fondo non è circoscritto al solo ambito di Internet. Il rumore di fondo sta crescendo parallelamente in ogni campo dell'attività comunicativa umana. Con la proliferazione dei programmi audiovisivi (cinematografici e televisivi) abbiamo assistito all'abbassamento dei livelli medi di qualità, unito all'aumento del rumore di fondo costituito dagli stereotipi di elementi non mediati quali violenza, sesso, e varia banalità.

Anche in musica il rumore di fondo la fa ogni giorno di più da padrone. Svanita nel rumore di fondo l'evoluzione della musica classica, nelle nebbie del rumore di fondo sta scomparendo anche gran parte degli altri generi musicali. Un'analisi accurata di un qualsiasi brano di hard rock o di heavy metal evidenzierà una geometria delle onde sonore pressoché indistinguibile dalla rappresentazione geometrica di un puro e caotico rumore di fondo. Analoghi anche se non così palesi appiattimenti possono ravvisarsi anche in altri generi musicali. In effetti, riesce a godersi tali musiche ormai soltanto chi abbia l'allenamento a percepire quelle microvariazioni coerenti che ancora distinguono la musica da un certo tipo di rumore di fondo.

Pure la scienza non sfugge alla marea del rumore di fondo. La gran quantità della ricerca scientifica si disperde per lo più nella miriade di ramificazioni e sottoramificazioni iperspecialistiche, ognuna sempre più sconnessa dall'insieme delle altre, con una progressiva perdita percentuale di scienziati dediti a quelle visioni interdisciplinari d'insieme che rappresentano l'autentica significatività dell'indagine scientifica. L'elevazione dello spirito umano avviene infatti in coordinamento con la crescita di qualità delle sintesi sui massimi sistemi, piuttosto che sulla proliferazione delle mere utilitaristiche nozioni descrittive di micro-sub-sub sistemi.

E anche nello splendido campo letterario della science fiction non si sfugge all'implacabile fenomeno dell'aumento del rumore di fondo. Essendo la realtà attuale così munifica di stravaganti novità scientifiche e tecnologiche di tutti i generi, diventa un gioco da ragazzi per qualsiasi aspirante scrittore di fantascienza assemblare un po' di tali stravaganze, previa modica esasperazione fantascientifica rituale, e quindi incedere a casaccio con facili divagazioni sui temi incastonate in una qualsiasi struttura narrativa trita e ritrita, dove in sintesi i Buoni combattono contro i Cattivi per sconfiggerli dopo mille peripezie, nella idiota adesione ad una architettura narrativa vecchia di millenni. In effetti, alla crescita esponenziale, negli ultimi decenni, della produzione di letteratura di science fiction nel mondo, corrisponde una rarefazione dei capolavori percentuali, sempre più smarriti nel magma di una sempre più indistinta eruzione di opere discrete, ma scarsamente significative. Insomma, anche qui aumenta il rumore di fondo, dal quale bisogna imparare a proteggerci se non vogliamo perderci quelle gemme del pensiero umano che nondimeno continuano a scaturire da una piccola parte dell'umanità, confuse nel chiacchiericcio dell'ipertrofica mediocrità dilagante. (e chi non ci crede si vada a leggere qualche mio ottimo libro, se mai riuscirà a trovarlo da qualche parte, cosa della quale intensamente dubito).

E' interessante notare come la fisica constati l'insorgenza del caos in qualsiasi sistema dinamico sufficientemente complesso. Evidentemente, il tessuto connettivo dell'Informazione Umana, divenendo sempre più complesso, genera inevitabilmente quell'inflazione caotica che in uno dei suoi aspetti noi descriviamo come rumore di fondo. Quindi, è inutile che stiamo qui a lamentarci, in varia forma e modalità, del disagevole fenomeno dell'aumento del rumore di fondo. Più che un prodotto dell'umanità, esso è infatti innanzitutto un prodotto delle leggi dell'universo. Poiché le cosiddette leggi dell'universo altro non solo che criteri utili al funzionamento del Tutto, divertiamoci a studiare il modo nel quale si possa cavalcare le orde del caos inevitabile per indirizzarlo verso le nostre convenienze, anziché scioccamente lagnarci con indole paranoica della persecuzione che il rumore di fondo, in tutte le sue manifestazioni, si divertirebbe ad infliggerci, sognando stolidamente l'improbabile chimera di riuscire un giorno magari pure a sconfiggerlo.

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