Fino a oggi gli affari del governo britannico, inerenti lo spazio, sono stati gestiti da una libera alleanza di servizi e consigli di ricerca, anche se il settore spaziale commerciale del Regno Unito è diventato un player importante del mondo, infatti il suo fatturato si avvicina a quello dell'industria automobilistica britannica. "Il nostro settore spaziale non ha perso un colpo durante questa recessione," ha detto Paul Drayson, attuale ministro per la Scienza e l'Innovazione del governo inglese, durante il Rutherford Appleton Space Conference nel Didcot, Oxfordshire. "Questa è la classica storia della scienza britannica in attesa di qualche evento e lo spirito imprenditoriale che invece spinge per continuare a creare posti di lavoro e realizzare una crescita eccezionale." Il ministro ha poi annunciato l'intenzione di costituire una vera e propria agenzia spaziale.

La cosa più simile a un'agenzia spaziale che ha avuto il Regno Unito finora è il British National Space Centre, un gruppo di collegamento tra i diversi organismi governativi interessati allo spazio; sei dipartimenti di Whitehall, due consigli di ricerca, la Technology Strategy Board e il Met Office.

Nel frattempo il business spaziale nel Regno Unito è diventato un importante settore industriale, il quale è attualmente valutato per un fatturato compreso tra 6,5 miliardi e 7 miliardi di sterline; realizzato senza pesare sulla spesa pubblica (ammontano a solo 270 milioni di sterline i contributi, per lo più destinati a progetti dell'Agenzia Spaziale Europea). Circa 68.000 lavoratori sono occupati in imprese spaziali britanniche di diverse tipologie.

Un'agenzia nazionale sembra un passo atteso da tempo per un paese in cui l'industria spaziale è così importante. Ma i piani non sono ancora dettagliati. Drayson non ha specificato un calendario, e tanto meno una previsione di budget.

Poi c'è il tema dei voli con equipaggio umano. La Gran Bretagna ha avuto per lungo tempo una politica di fermezza nei confronti dei costi delle missioni spaziali, anche nell'ambito della coalizione con l'ESA (nonostante questo, l'ESA ha recentemente selezionato un pilota collaudatore della British Army, Tim Peake, come astronauta).

Una questione da risolvere prima che i piani possano diventare realtà. Sembra però probabile che il mandato come ministro di Drayson sia ormai da misurarsi in mesi, così come quello del governo di Gordon Brown. Non avrà forse la possibilità di trasformare le parole in fatti.

Comunque sembra che l'Agenzia, almeno in una forma ufficiale di qualche tipo, anche se non ci sarà dietro un serio programma spaziale, diventerà realtà. In un’intervista i conservatori si sono espressi attraverso la voce del ministro "ombra" della Scienza Adam Afriyie: "Accogliamo con favore la creazione di un'agenzia spaziale britannica, ma questo annuncio sa di notizia pre-elettorale. Chiaramente il diavolo si nasconde nei dettagli e ci sarà il nostro esame delle proposte nei minimi dettagli... Sarà una buona occasione per migliorare il coordinamento delle politiche dello spazio e mi auguro che una nuova agenzia e un nuovo governo possano spingere per lo sviluppo del settore".

Gli inglesi sperano che questa nuova iniziativa vedrà gli astronauti inglesi del futuro andare in orbita a bordo di astronavi progettate dall'industria britannica. Anche se sembra più probabile, vista la congiuntura politica, che non vi saranno grandi cambiamenti nell'immediato futuro.