Alan Silvestri, già collaboratore del regista Robert Zemeckis in film quali la trilogia di Ritorno al futuro, Forrest Gump, Contact e Chi ha incastrato Roger Rabbit, firma quest'ultimo lavoro denso di musica orchestrale e cantata, accompagnata da un po' di sana musica elettronica moderna e un discreto uso delle percussioni.

L'intento è probabilmente quello di realizzare un commento sonoro epico e sontuoso, ma il compositore purtroppo non riesce nell'impresa. Lo stile è piatto e l'intera score sembra soltanto un arrangiamento continuo dei due temi principali, con rare espressioni di originalità e con temi secondari di scarso spessore.

Nella prima traccia, Beowulf main title, Silvestri introduce il primo tema. Il brano si adatta bene alle immagini del film, ma se ascoltato da solo dà l'impressione di durare troppo poco. Comincia con un buon crescendo, culmina in un ottimo brano orchestrale, infine si interrompe bruscamente.

La traccia numero 7 è una canzone dal titolo A hero comes home. Nel film è cantata da Robin Wright-Penn, l'attrice che “interpreta” la regina. Così come nella scena, un sottofondo di arpa accompagna la voce della donna in una melodia dal sapore antico che si adatta bene all'atmosfera epica del film e che dà corpo al secondo tema portante della score. Analoga atmosfera e struttura melodica nella traccia 3, Gently as she goes, anch'essa cantata dalla Wright-Penn.

L'ultima traccia è invece una rielaborazione più sontuosa di A hero comes home cantata da Idina Menzel. Composta da Glen Ballard e dallo stesso Silvestri, è forse il brano più riuscito di tutto il disco. Comincia con un robusto ensemble di ottoni che propone il tema della traccia 7, poi entra in scena la voce della Menzel accompagnata da un'orchestra e da una batteria sapientemente coordinate che fanno di questa canzone un ottimo brano.

Il resto delle tracce è solo mera musica di accompagnamento per le immagini, ottima e funzionale se ascoltata insieme al film, ma deludente se ascoltata da sola e ben lontana dai precedenti capolavori di Alan Silvestri.