Mark Isham firma la colonna sonora del film di Robert Redford dando vita ad atmosfere sospese tra un thriller militare e un dramma intimista. Sfuggendo alla tentazione di risultare epico, il jazzista americano cerca una fusione di tre soluzioni musicali differenti a seconda delle altrettante storie seguite nella pellicola. Una composizione che ricorda in molti momenti gli esordi new age di Isham e il lavoro spirituale e minimalista portato avanti per dischi come Tibet.