L’Urania di agosto è Mindscan, vincitore del John W. Campbell Memorial Award nel 2006, romanzo dello scrittore canadese Robert J. Sawyer inedito per l’Italia.

Sawyer, nato nel 1960 e laureatosi in arti applicate, con le sue opere ha vinto trentacinque premi tra i quali il Nebula nel 1995 per il romanzo The Terminal Experiment (Killer online, Nord), e il premio Hugo 2003 per Hominids (La genesi della specie, Fanucci), totalizzando inoltre diverse nominations all’Hugo, una delle quali è il recente Identity Theft (Furto d'identità, Odissea Delos Books).

Sawyer è, come lui stesso si definisce, autore di hard science-fiction, ma nelle sue opere c’è sempre l’esplorazione dell’animo umano. In The Terminal Experiment un ricercatore scopre le prove scientifiche dell’esistenza dell’anima; all’opposto qui, come lo stesso autore dice in una intervista, “La mente è interamente fisica, completamente naturale e totalmente riproducibile in forme artificiali”.

Robert J. Sawyer con un teschio di ominide
Robert J. Sawyer con un teschio di ominide
Il quarantenne Jake Sullivan è affetto da una malattia neurologica congenita che lo porterà fatalmente alla morte, quindi decide di rimpiazzare il suo corpo biologico con uno sintetico.

Il processo Mindscan però non è un semplice trasferimento della coscienza, ma una copia della mente, della memoria, delle emozioni: l’essenza stessa di Jack viene duplicata.

La versione biologica di Jack, dopo aver rinunciato al suo status legale di individuo si ritira sulla Luna aspettando la morte imminente, mentre l’androide-Jack, rimasto sulla Terra deve affrontare una società che non lo considera altro che un semplice automa. Per complicare il quadro il Jack biologico viene a conoscenza di una cura per la sua malattia e inzia una battaglia legale contro il suo ‘doppio’. Il Jack-androide si innamora di una scrittrice ottantenne, anche lei trasferita in un un corpo sintetico e anche lei impelagata in una causa con gli eredi del suo corpo biologico.

Mindscan si gioca su due punti di vista: quello del Jack biologico e quello del Jack androide: “È stata una sfida” dice Sawyer “avere queste due voci in prima persona abbastanza diverse da non generare confusione nel lettore su quale delle due stesse narrando.” Altra sfida è stata presentare la storia d’amore tra un quarantenne e un’ottantenne, menti sì trasferite in corpi artificiali ma pur sempre differenti generazioni, diversi modi di pensare, di vivere.

In appendice una piacevole sorpresa: il racconto Domani, molto presto di Vittorio Curtoni.

Mindscan di Robert Sawyer, Urania 1525 (Mondadori) Pag. 344, Euro 3,90