E' probabile che in molti, se non tutti voi direte: "metal chi?"

Il fatto è che nel rutilante universo dei fumetti a base di supereroi c'è spazio per una quantita spropositata di personaggi minori, magari nati come puro riempitivo e poi rimasti a galleggiare nel vuoto cosmico, in attesa di essere recuperati per una semplice ragione: nei fumetti non si butta via mai niente.

Ecco quindi il caso di questi Metal Men, targati DC Comics, nati nel 1962 dalla penna di Robert Kanigher e Ross Andru e (nella narrazione) dall'invenzione di uno scienziato, William Magnus, il quale evidentemente aveva troppo tempo libero.

Il nostro aveva così creato sei robot basati su altrettanti metalli e dotati delle loro intrinseche caratteristiche, ovvero: Oro, il capo gruppo; Acciaio, forte di carattere e ovviamente nel fisico; il diretto e fidato Piombo; l'insicuro Latta; Mercurio, la testa calda; infine Platino, anche detta Tina, l'unico personaggio femminile del fumetto nonché l'unica convinta di essere una donna vera, che finisce con l'innamorarsi del suo creatore. Come è ovvio, tutti loro sono fondamentalmente degli shapeshifters, ovvero, possono assumere qualsiasi forma, la qual cosa, anche se nata prima, ricorderà a tutti il T1000 di Terminator 2.

A parte il sospetto che anche negli anni sessanta si fumassero cose strane, la loro serie durò fino agli anni '70, poi iniziò la lunga serie di apparizioni e sparizioni che li portarono, in varie incarnazioni e dopo le solite mille traversie degne di una soap opera fumettistica, fino ai giorni nostri, dove è capitato che affiancassero sia Batman che Superman.

E, visto che entrambi vivono sotto lo scudo cinematografico della Warner Bros, sarà proprio la Major con il tocco d'oro a portarli sul grande schermo, insieme a Lauren Shuler Donner, che non è solo una produttrice di tutto rispetto (X-Men, Constantine, etc.), ma anche la moglie del grande Richard Donner, di cui praticamente produce tutti i film da sempre.

L'idea del prossimo film è quello di aggiungere alla parte più prettamente supereroistica, è quella di rappresentare la loro vita come quella di una classica famiglia disfunzionale, con un tocco di humor per alleggerire il tono generale.

Anche perché sarebbe arduo prenderli troppo sul serio, non credete?