Ray Bradbury è certamente uno dei nomi più famosi della science fiction, insieme a Isaac Asimov, Arthur C. Clarke e pochissimi altri. Se n'è andato ieri, all'età di 91 anni. Non sono al momento disponibili informazioni sui motivi del decesso; Bradbury aveva avuto problemi cardiaci di recente che l'avevano costretto su una sedia a rotelle, ma era ancora attivissimo e continuava a scrivere.

Il nipote, Danny Karapetian, ha detto "se devo fare una dichiarazione, dirò solo che lo amavo moltissimo e mi mancherà, e spero di leggere i ricordi di altre persone su di lui. Ha influenzato così tanti artisti, scrittori, insegnanti, scienziati, ed è ancora davvero toccante e piacevole sentire i loro racconti. La sua eredità vive nel monumentale corpo di libri, film, spettacoli televisivi e teatrali, ma soprattutto nelle menti e nei cuori di tutti coloro che lo hanno letto, perché leggere quello che scriveva significava conoscerlo. È stato il più grande bambino che abbia conosciuto."

Nato in Illinois, a Waukegan, nel 1920 - lo stesso anno di nascita di Asimov - si trasferisce coi genitori prima in Arizona e poi in California. Lì scopre la fantascienza e inizia a scrivere, e già nel 1938 pubblica i primi racconti su riviste amatoriali. Partecipa alla Los Angeles Science Fiction Society dove conosce Heinlein, Fredric Brown, Kuttner, Williamson, Leigh Brackett. Nel 1941 pubblica il primo racconto su rivista professionale, Pendulum. Nel 1950 raccoglie in volume i racconti del ciclo di Cronache marziane, che sarà il suo primo grande successo.

Nel 1953 esce Fahrenheit 451, che diventerà un manifesto della difesa della cultura contro l'oppressione (anche se in anni recenti Bradbury dichiarerà di non aver avuto alcun intento politico, ma di voler solo difendere i libri). La sua produzione successiva scivolerà via via verso una narrativa fantastica poco legata alla fantascienza: weird, orrore, fantasy.

Svariati i film, i telefim, i drammi teatrali tratti dalle sue opere; va ricordato quanto meno il film di François Truffaut tratto da Fahrenheit 451. In tempi recenti era in lavorazione un progetto di remake che vedeva coinvolto anche Mel Gibson, mai andato in porto, così come è ancora in fase di progetto un film su Cronache Marziane.

Nel 2004 Ray Bradbury ha ricevuto dall'allora presidente degli Stati Uniti George W. Bush la National Medal of Arts.

Illustrazione di Luca Oleastri
Illustrazione di Luca Oleastri