Si è svolta qualche giorno fa una vera e propria maratona di offerte nell'asta per attribuire i diritti sull'intera franchise di Terminator (futuri film, adattamenti televisivi e spin-off di qualsiasi genere).

I due contendenti più animati erano la Sony Pictures, che ha distribuito a livello internazionale l'ultimo film (Terminator Salvation) con trecentottanta milioni di dollari di incassi e la Lions Gate, società più importante a livello di distribuzione e produzione di film e prodotti televisivi indipendenti negli USA. In particolare la Lions Gate aveva già dei piani per "un completo reboot della serie e il suo ritorno alle basi, con più importanza agli aspetti emotivi e meno agli effetti speciali".

Ma nessuno dei due ha vinto, perché la Halcyon Holding Corp ha accettato l'offerta di 29,5 milioni di dollari fatta dalla Pacificor, che è proprio la società di Santa Barbara con cui ha i debiti che l'hanno portata alla bancarotta e che aveva, in precedenza, citato per estorsione e truffa chiedendo ben trenta milioni di dollari di danni. Inoltre la Halcyon avrà una royalty di cinque milioni di dollari per ogni futuro film e manterrà quelle del terzo e del quarto film della serie. Chiaramente l'accordo prevede l'azzeramento dei debiti verso la Pacificor. Da notare anche che l'accordo deve essere validato dal tribunale che sovraintende al fallimento della Halcyon.

In pratica la Lions Gate aveva inizialmente offerto quindici milioni di dollari. Dopo il primo giro di offerte, si era unita alla Sony per fare un'offerta comune. Giunti a poco meno dei 29,5 milioni finali e vedendo che la Pacificor era intenzionata a pagare qualsiasi somma di denaro, hanno deciso di abbandonare. Il risultato ha comunque scatenato la reazione del presidente degli affari internazionali della Sony, Peter Schessel, tanto furibondo da abbandonare la sede dell'asta.

I diritti di Terminator erano passati dai produttori Andy Vajna e Mario Kassar alla Halcyon nel 2007, che li aveva acquistati proprio con i soldi della Pacificor (trenta milioni di dollari).

Ma dopo aver sbollito la rabbia per lo smacco, ecco più miti consigli, perché pare che Sony e Lions Gate stiano cercando di trattare con la Pacificor per i prossimi film. Questo perché la Pacificor è una finanziaria, non una società di produzioni cinematografiche. E se i colloqui non andassero a buon fine, è possibile che Sony e Lions Gate possano obbiettare alle modalità dell'asta proprio al tribunale competente, con il rischio di mandare tutto all'aria.

Se si trovasse l'accordo, invece, tutti si troverebbero in una posizione più forte. La Pacificor possiederebbe qualcosa da vendere e su cui guadagnare, la Halcyon si salverebbe dalla bancarotta e Lions Gate e Sony sarebbero in grado di produrre.

Cosa e quando, però, è un affare del futuro.