Comincia a delinearsi una probabile linea di sviluppo per Star Trek XII, titolo provvisorio del dodicesimo capitolo della saga trekkiana a cui il trio delle meraviglie J.J. Abrams, Alex Kurtzman e Roberto Orci sta lavorando. Ridefinito per bene il ruolo dei vari personaggi e le loro interrelazioni, che è stata l'idea "forte" dell'undicesimo film, occorre un'idea altrettanto decisa per il prossimo episodio. Ne ha parlato proprio Orci in un'intervista rilasciata alla versione online del Los Angeles Times, e ripresa da numerosi altri siti.

Secondo Orci, Abrams starebbe pensando a un tema centrale che faccia in qualche modo riferimento ai problemi del mondo contemporaneo. "Finora abbiamo avuto solo due riunioni - ha spiegato Orci - e non abbiamo deciso nulla di definitivo, ma abbiamo alcuni spunti a cui stiamo lavorando." Uno di questi spunti è arrivato dai feedback degli appassionati della serie. "Abbiamo raccolto moltissime proposte e suggerimenti dai fan dopo il primo film, e una di queste proposte diceva: assicuratevi che il prossimo film faccia riferimento ai problemi del nostro mondo. Così stiamo riflettendo sulla possibilità che il progetto sia centrato sullo sviluppo di una situazione che parte dall'oggi; farlo in modo tale da riflettere uno o più problemi che stiamo affrontando nel nostro presente."

Orci ammette che tra le possibili tematiche potrebbero esserci la tortura, il terrorismo o le guerre politiche: "E' il tipo di problemi che vorremmo affrontare; è questo il nostro approccio, la strada che vorremmo seguire." Secondo Orci, Abrams avrebbe intenzione di fare ben altro che un semplice seguito della loro prima avventura trekkiana: "L'ambizione è quella di fare un grande film che susciti l'entusiasmo del pubblico, e non soltanto un 'secondo' film collegato al primo. Il nostro primo film è stato totalmente incentrato sulla definizione dei personaggi, sul loro incontro e su come sono diventati una famiglia. Il seguito dovrà essere qualcosa di molto diverso." 

E quel qualcosa di molto diverso, nella mente di Abrams, implica tornare alle origini di Star Trek. "Dobbiamo riuscire in ciò che Gene Roddenberry faceva benissimo, ovvero usare l'allegoria" ha continuato Orci. "Dobbiamo raccontare una storia che sia collegata a qualcosa che ci è molto familiare, e che sia molto rilevante nel nostro mondo. E dobbiamo raccontarla in modo altamente spettacolare, tenendo nascosto il lavoro di analisi che faremo per regalare prima di tutto divertimento, e poi riflessione e speranza. Il fatto che il tema centrale sarà rilevante non significa che il film debba essere per forza pretenzioso: ci sono grandi verità molto semplici, verità connesse al modo in cui viviamo e che possono elevare qualunque storia, facendola diventare una storia vera."

In effetti era proprio questo lo spirito che Roddenberry aveva cercato di infondere, riuscendoci, nella sua creatura: "usare" la fantascienza per divertire e al tempo stesso parlare della società del suo tempo. Parecchi episodi della serie classica parlavano di guerra, razzismo, intolleranza, religione, scelte etiche; uno per tutti, il celeberrimo Uccidere per amore. Se Abrams e soci riusciranno a ritrovare quello spirito, avranno davvero compiuto un'impresa eccezionale.