"This is not your father's Star Trek". È un po' il motto del team che ha prodotto il film Star Trek attualmente nelle sale, i cui meriti o le cui colpe i più attribuiscono al solo J.J. Abrams ma che vanno equamente divise con i due sceneggiatori Roberto Orci e Alex Kurtzman e col produttore Damon Lindelof.

La prima scena del film, con la USS Kelvin attaccata e distrutta dall'astronave di Nero, è assolutamente in stile Trek - fin troppo forse - ma quella successiva è un vero schiaffo che risveglia il pubblico, e che fa male soprattutto ai fan. Una corsa sulle strade dell'Iowa con un Kirk bambino che guida una vecchia Corvette; potrebbe essere una scena girata oggi, almeno fin quando non compare un poliziotto con addosso un'esagerata armatura e a bordo di una moto volante.

Il film non è il genere di film che invita a scavare tra i livelli di lettura, ma in questo caso una riflessione va fatta. Perché questa scena, che secondo qualche maligno è lì soltanto per poter includere una piccola pubblicità per la Nokia, va invece letta come scena simbolica.

Innanzitutto, è chiaro il messaggio, proprio quello che abbiamo citato all'inizio di questo articolo: "questo non è lo Star Trek di tuo padre". La scena è qualcosa di mai visto in un film di Star Trek, suona sbagliato, stride: un effetto voluto. Ecco allora che la Corvette, che è una corvette degli anni Sessanta - qualcuno esperto di auto dice proprio del 1966, l'anno della nascita di Star Trek - assume un significato simbolico. Il giovane Kirk, che l'intervento di Nero ha reso orfano del padre e che pertanto è diventato un mezzo delinquente, allevato dal rozzo patrigno (che nella versione originale ha la voce di Greg Grunberg), lancia la Corvette a tutta velocità: la lancetta del tachimetro passa da 60 a 70, gli anni della serie classica di Star Trek, poi quello splendido pezzo da museo cade nel precipizio. Il passato è morto. Questo sarà qualcosa di completamente diverso.

Qualche considerazione si potrebbe fare anche sul poliziotto. Che senso ha per un poliziotto dell'Iowa avere una corazza di quel tipo, nel pacifico futuro della Terra della Federazione? Forse corriamo troppo con la fantasia, ma non riusciamo a toglierci dalla testa che quel tipo così corazzato e a bordo di una moto volante ricorda fin troppo uno "stormtrooper" di Guerre Stellari. Allora la scena potrebbe aggiungere un significato: il vecchio Star Trek deve fare i conti con la fantascienza moderna degli effetti speciali di Star Wars. Si può buttare a mare quanto c'è di vecchio, ma resta l'orgoglio di un ragazzino biondo che fronteggia il poliziotto senza paura e declama il suo nome: io sono James Tiberius Kirk. Io sono Star Trek, nel bene e nel male: sarà uno Star Trek diverso, ma è sempre Star Trek.