Anche se è passato qualche tempo dalla sua pubblicazione segnaliamo questa “piccola” antologia, pubblicata da Filema edizioni di Napoli, in quanto contiene racconti validi di autori di tutto rispetto. Titolo del volume Letture pericolose, ove sono  raccolti sei racconti di autori del calibro di Robert Bloch, Fredric Brown, Lise Hufford, Richard Matheson, Thomas F. Monteleone e John Sladek.

Sono tutti autori ben conosciuti dal lettore italiano e forse fanno eccezione Lise Hufford con soli due racconti tradotti e Thomas F. Monteleone che della sua cospicua produzione sono stati pubblicati solo alcuni (sei) racconti.

Il volume è impreziosito da una dotta nota, e non poteva che essere così, dovuta alla penna di Giuseppe Lippi, di cui riportiamo un lungo brano che descrive le  particolarità dei vari racconti. 

Dalla nota La donna fantasma o la lettura: "...Di questo ultimo sottogenere sono qui raccolti sei esemplari bibliograficamente significativi; il più visionario ci pare il Rapporto sulle migrazioni di materiale didattico di John Sladek (1937-2000). Autore americano di libri divertentissimi il cui capolavoro è forse Il sistema riproduttivo, Sladek compie qui il rischioso esercizio di documentare — senza infingimenti occulti o iniziatici — uno dei maggiori eventi segreti del nostro tempo: l’esodo libresco. I libri se ne vanno. Les livres ont fini. Ma dove? E perché anche i tomi più insignificanti, gli elenchi telefonici, i libretti degli assegni? Possibile che tutto ciò che sta fra due copertine, e abbia qualche pagina su cui volare, abbia deciso di abbandonare al proprio destino lhypocrite lecteur?

La palma dell’Assurdità spetta, come al solito, a Fredric Brown, popolare scrittore di romanzi gialli e racconti di fantascienza nato nel 1906 e scomparso nel 1972. “Massimo specialista dell’assurdo”, secondo una definizione di Fruttero & Lucentini, autore di storie fulminanti come Sentinella e di romanzi come La statua che urlaIl sangue nel vicolo (Longanesi), Assurdo universo (Mondadori) e Marziani, andate a casa (Fanucci), Brown non si fa scrupolo di usare la (Mondadori), fantascienza per sottolineare l’ipocrisia e la mancanza di fantasia del reale. Non le sue astronavi, non i mostri stereotipati, non le principesse galattiche sono la grande bugia, ma l’umanità vivente. Essendo un racconto di appena due facciate, Assurdità non merita l’offesa di un’esegesi: in ogni caso sotto la battuta e il caustico sorriso la sferzata morale di Brown appare tremenda.

Tra gli altri racconti, il lettore ha individuato da solo i propri enfer preferiti. Quello di Robert Bloch (1917-1994), Il lettore appassionato, appartiene al genere dell’avventura spaziale impossibile. La veste è da racconto di fantascienza, ma l’andamento è da psico-fantasy e non c’è da stupirsene visto che Bloch è anche l’autore di Psycho. Questo non può succedere nello spazio vero, sulle astronavi vere, lo sappiamo benissimo; psicopianeti non se ne sono ancora trovati, con buona pace di Solaris e dei film di Mario Bava; ma qui siamo in un libro, e se le meraviglie del possibile non ci fossero bastate, abbandoniamoci a quelle dell’impossibile fantasticato.

Pianeta letterale di Liz Hufford, scrittrice e saggista dell’Arizona, è un’altra storia metafisica.

(...) C’è inoltre un tipico problema di percezione: con chi ci identifichiamo quando leggiamo, e perché? Racconto filosofico, dunque, non meno del Passato prossimo di Thornas F. Monteleone (nato nel 1946), in cui prende corpo uno degl’incubi del lettore abituale, quello del déja vu. Come tutte le cose, anche la lettura stanca e non è un mistero che chi legge da una vita faccia altrettanti sforzi per opporsi alla sua coercizione di quanti ne faccia per collezionare nuovi libri. Il fatto è che molti, troppi testi sono noiosi; altri sono troppo lunghi; altri ancora, specialmente se siamo lettori di professione, ci sembra di averli già letti cento volte. Ascoltate questa testimonianza: “Da bambino leggevo qualunque pezzo di carta mi capitasse sotto mano, perché erano pochi e fortuiti; bastò che mia madre si vantasse che ero un lettore onnivoro, per condannarmi: da allora sono diventato lettore coatto”. Non è orribile? Bisognerebbe sempre applicare la ricetta del dottor Johnson, il quale raccomanda: “Leggete soltanto il libro da cui vi sentite attratti e incuriositi”, e quell'altra celebre massima: “Pochi libri, ben scelti”. Ma il protagonista di Thomas F. Monteleone, che fa per mestiere il redattore di una rivista, sa bene che il più delle volte le cose vanno diversamente.

E l’inferno continua. Richard Matheson (nato nel 1926), celebre autore di suspense e fantascienza nonché sceneggiatore di Roger Corman e Steven Spielberg, non ha dubbi che d’inferno si tratti, soprattutto quando la lettura coatta serve al più ignobile sfruttamento. Ne L’uomo dei libri un addetto alle pulizie improvvisamente si scopre xenoglotta e onnisciente piombando così in un incubo da cui gli amici, la moglie, i conoscenti e gl’invidiosi tutti non possono aiutarlo a uscire. Poi i professori s’interessano al suo caso, e poi..."

La quarta di copertina. E concesso portare con se un minuscolo bagaglio: un gioco, del cioccolato, tre libri e con essi ingannare la noia dei lunghi viaggi intergalattici. Tre libri. Di cui si appropria un inaudito lettore: il pianeta 68/5. In questo iniziale racconto, e nei successivi che compongono l’antologia, la minaccia viene dai libri. Occorre pertanto distruggerli prima che altri se ne approprino, restituirli al mittente in busta chiusa, dosarne i contenuti con lungimiranza. Ma forse già troppo tardi. L’uomo che ha letto tutti i libri riposa ebete e muto, un popolo intero avanza verso la terra per dare legittimità a quanto letto, mentre le pagine di tutto quello che è stato stampato si innalzano tra le nuvole.

AA.VV., Letture pericolose (2007) Filema edizioni, collana La lettura, pagg. 123, euro 10,00.