Quando una ditta è sull’orlo della bancarotta si devono trovare sistemi per rimpinguare le casse e il più semplice è chiedere finanziamenti al Governo per progetti di ricerca assolutamente inutili. La fabbrica di bambole Wompler per scongiurare il proprio fallimento riesce ad ottenere che il suo Progetto 32 benefici dei denari dei contribuenti. Lo scopo è semplice: dare alle macchine l’istinto riproduttivo e la possibilità di replicarsi, in tal modo gli esseri umani sarebbero serviti da un esercito cibernetico fedele e disposto ai lavori peggiori. Naturalmente le cose non andranno come previsto.
John Thomas Sladek (1937/2000) scrittore statunitense, ma vissuto per lungo tempo in Inghilterra dove aderì al movimento New Wave, esordì con questo romanzo che fu pubblicato nel 1968 dall’inglese Gollancz col titolo The Reproductive System e in Usa come Mechasm l’anno successivo. In Italia è uscito per la prima volta nella collana Slan col titolo Il sistema riproduttivo nel 1977).
Le sue origini americane, era nato nel Midwest, influirono pesantemente nella sua produzione letteraria. La sua vena satirica era infatti diretta principalmente a colpire tramite metafore fantascientifiche i difetti del suo paese natio. In Inghilterra trovò la sua giusta dimensione aderendo agli esperimenti d’avanguardia della New Wave. I suoi robot, le sue IA, intelligenze artificiali, erano il suo modo preferito di rappresentare una umanità fallibile, con tutti i suoi tic, le sue ossessioni, i pregiudizi. In The Muller Fokker Effect (1970) il protagonista è trasformato in un nastro di computer e utilizzato per usi bizzari, mentre in Roderick, or the Education of a Young Machine (1980) l’innocente robot, quasi un Candide artificiale, impara a conoscere le follie umane. Al negativo invece l’antieroe di Tik-Tok (Robot fuorilegge, Urania n. 999, 1985) che trovato il sistema di eludere le asimoviane ‘tre leggi della robotica’ si comporta come il peggiore degli umani.
La sua attività di autore non si limitò alla fantascienza, infatti con lo pseudonimo Thom Demijohn scrisse a quattro mani con Thomas M. Disch il thriller Black Alice (1968) e come Cassandra Knye alcuni racconti gotici. Visitò anche il giallo con Black Aura (1974) e Invisible Green tradotto in Italia col titolo L’invisibile Signor Green per il Giallo Mondadori n. 1601.
Sladek, tornato nel Minnesota nel 1986 vi morì per una fibrosi polmonare nell’anno 2000.
Il sistema riproduttivo di John Sladek (Reproductive System/Mechasm, 1968) traduzione e postfazione di Vittorio Curtoni, Urania Collezione n. 064, euro 4.90, pagg. 296.
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