Non accenna a esaurirsi la spinta che porta a travasare gli scritti di Philip K. Dick nelle arti visive. L’ultima iniziativa riguarda La Formica elettrica, racconto comparso nel 1969 sul magazine Fantasy e Science Fiction, che diventerà ora una mini serie a fumetti. A dare la notizia è la Marvel, gigante americano dell’intrattenimento che vanta nella sua scuderia super-eroi del calibro di Hulk, Spider Man e dei vari X-Men, tanto per citarne alcuni. La mini serie, realizzata in collaborazione con Electric Sheperd Productions (la società dei figli di Dick, che ne gestiscono il patrimonio letterario e non solo), comparirà nel corso del 2009.

Non si sa ancora molto sul progetto in sé, se non che sono stati reclutati David Mack ai testi (Daredevil, Kabuki) e Pascal Axile ai disegni (Ultimate X-Men, 1602: Fantastik Four), a cui si uniranno Brian Michael Bendis in qualità di consulting editor (vincitore di due Eisner Award con Daredevil nel 2003, come migliore albo e miglior scrittore, e autore di Secret Invasion) e Paul Pope, che si occuperà di disegnare le copertine (anche lui si è portato a casa vari Eisner Awards nel corso degli anni).

Un'altro art work
Un'altro art work

Una cosa è certa: il fumetto tratto da La formica elettrica sarà un ‘thriller esistenziale’. E non potrebbe essere altrimenti, vista la trama del racconto. Garson Poole si risveglia dopo un terribile incidente in macchina e scopre di essere diventato una ‘formica elettrica’, un robot organico. Ma le sorprese non finiscono qui: quella che lui ha creduto sino a quel giorno essere la realtà è diventata un’illusione alimentata da una scheda perforata inseritagli nel petto. Garson inizia a condurre esperimenti aggiungendo o togliendo buchi alla scheda. Tutto ciò che ruota intorno muta in relazione alle sue azioni, tanto che Garson inizia a chiedersi se la realtà esista. E, con essa, anche la sua soggettività.

È questa una dicotomia fra l’io e il mondo esterno che percorre tutta l’opera dickiana, da Le tre stimmate di Palmer Eldrich (1965) al capolavoro Ubik (1969) fino a Un’oscuro scrutare (1977). Proprio quest’ultimo cupissimo romanzo è stato l’oggetto, nel 2006, di un esperimento a metà fra film, fumetto e cartone animato, condotto dal regista Richard Linklater con Keanu Reeves nel ruolo di Bob Arctor, poliziotto infiltrato nel pericoloso giro legato alla Sostanza M, una droga letale che porta alla dissociazione delle proprie percezioni sulla realtà. A Scanner Darkly è solo uno degli ultimi esempi dello stretto rapporto che si instaurato fra testi dickiani e cinema,  che va da Next con Nicholas Cage (2007) e Paycheck di John Woo (2003, basato sull’omonimo racconto) fino a Blade Runner di Ridley Scott (1982, dal romanzo Do androids dream of electric sheep?).

Prima pagina del fumetto pubblicato su Weirdo
Prima pagina del fumetto pubblicato su Weirdo

Meno frequente il rapporto fra Dick e fumetto. Una curiosa intepretazione grafica dell’esperienza mistica vissuta da Dick nel marzo del 1974 è stata pubblicata dal magazine Weirdo nel 1986 (ed è disponibile on line qui: www.philipkdickfans.com/weirdo/weirdo1.htm). C’è da aggiungere poco altro, anche se, per la verità, La formica elettrica è fonte di ispirazione già per un’altra mini serie di fumetti del 1990: Hard Boiled di Frank Miller (disegnato da Geof Darrow), dove Carl Seitz, ispettore assicurativo, scopre di essere in realtà un cyborg assassino.