Nel 2610 l'umanità ha colonizzato diverse centinaia di pianeti, muovendosi tra le stelle grazie all'utilizzo di wormholes generati artificialmente. Il genere umano è diviso in Adamisti, contrari alle biotecnologie, ed Edenisti, che grazie all'ingegneria genetica hanno sviluppato habitat e navi interstellari viventi. La Terra, ridotta ad una sorta di protettorato dal collasso ambientale, è cronicamente sovraffollata, nonostante la massiccia emigrazione -sia volontaria che di deportati.

La terza parte de La Crisi della Realtà si apre con l'assedio della colonia umana sul pianeta Lalonde, dove il governo sta cercando di mantenere l'ordine, nonostante voci incontrollate facciano scoppiare panico e tumulti. Si dice che un esercito di criminali in rivolta - o forse una forza d'invasione aliena - si stia dirigendo verso Durringham, unica città e capitale del pianeta.

L'anziano reporter Graeme Nicholson, giornalista fallito, considera l'avvenimento come l'occasione per riscattarsi. Il suo interesse si tramuta però in paura quando riconosce Laton, che tutti credevano morto da quarant'anni. L'Edenista si trova Durringham per noleggiare un'astronave e lasciare il pianeta.

Il servizio di Nicholson sulla comparsa di Laton, diffuso immediatamente nell'intera Confederazione, scatena il panico. Inizia una caccia all'uomo su scala interstellare per catturare l'Edenista rinnegato, l'unico uomo che sia mai riuscito a distruggere un habitat bitek, uccidendo così più di un milione di persone.

Nel frattempo i coloni su Lalonde non riescono nemmeno a rallentare l'invasione. Il nemico sembra usare una sorta di controllo mentale. Ma, come ci si rende conto ben presto, nessun controllo mentale può aver fornito loro i poteri di cui sono adesso dotati: guariscono istantaneamente da ferite gravissime, disturbano ogni dispositivo elettronico intorno a loro, emettono impulsi luminosi potenti come laser. Tutto questo mentre su Tranquillity, l'habitat spaziale in orbita attorno all'Anello di Rovine aliene, le registrazioni scoperte da Joshua Calvert rivelano che quello che sta accadendo su Lalonde è già avvenuto più di duemila anni fa. Veniva chiamato "la crisi della realtà".

Religione, superstizione, tecnologia, umani e alieni: Hamilton alza ulteriormente il tiro nella terza parte de La Crisi della Realtà, portando alla luce le motivazioni e gli scopi dei personaggi introdotti nei due volumi precedenti. Gli obiettivi del misterioso nemico, responsabile dell'invasione. Le motivazioni di Laton, l'Edenista malvagio. Cattivo è cattivo, ma è anche l'unico che ha capito davvero cosa sta succedendo. Salva un pianeta dall'invasione, ma non si aspetta il perdono, ne lo chiede. Le rivelazioni del nemico gli hanno fatto capire l'errore della sua posizione ed egli, semplicemente, corregge la sua teoria. Che questa correzione comporti il salvataggio di un pianeta è solo un dettaglio per lui. E' dai tempi del DuQuesne de L'Allodola dello Spazio che la fantascienza non mostrava un villain così freddo e pragmatico. La fede di padre Horst rientra anch'essa in questo schema motivazionale che sottende l'intero volume: il superamento dei suoi dubbi, delle sue incertezze, lo rende così forte da poter sfidare il nemico sul suo stesso terreno. All'altra estremità -sia morale che di orientamento politico- troviamo Dariat, le cui debolezze lo fanno alleare con il nemico.

Ma, nonostante alcune piccole, momentanee sconfitte, l'invasione continua ad espandersi. "Che cosa succederà alla Confederazione" si chiede uno dei personaggi "quando dovremo affrontarla anche noi?"

Peter F. Hamilton ha creato, tra il 1996 e il 1998 una delle più vaste e spettacolari trilogie di fantascienza degli ultimi tempi. Nota come il ciclo de L'Alba della Notte si compone di La crisi della Realtà, The Neutronium Alchemist e The Naked God. Gli ultimi due romanzi sono ancora inediti in Italia. Nel 2000 ha pubblicato The Confederation Handbook, una sorta di guida all'universo de L'Alba della Notte.