Un oggetto caduto sulla Terra migliaia di anni fa riemerge dal sottosuolo in una notte nella quale una coppia di genitori nel Buthan perde il figlio. L’enorme roccia si staglia verticalmente nel cielo a qualche decina di metri dal suolo. Il bambino torna in vita e la famigliola s’inginocchia di fronte al potente e misterioso oggetto... Che cosa è? E perché è lì? Scatta la corsa tra americani e cinesi per chi arriva prima a dare un’occhiata al “coso” e nonostante la Cina sia li a due passi gli statunitensi, che producono quanto stiamo vedendo, arrivano per primi e cominciano a esplorare il misterioso manufatto di evidente origina extraterrestre. Dopo qualche immancabile bisticcio tra civili e militari un gruppetto di esploratori si addentra nella grande cava sotterranea sospesa per aria, imbattendosi in una misteriosa forma d’energia vitale che viene prontamente presa a fucilate dai GI Joes in missione. I cinesi nel frattempo mandano due aerei da caccia che vengono distrutti dopo aver lanciato qualche missile verso il roccione galleggiante. Gli americani intanto esplorano, battibeccano, fanno ricerche e ci capiscono sempre meno, per cui alla fin fine Il Presidente, direttamente da “Beautiful”, pensa bene di piazzare un bell’ordigno nucleare per far saltare in aria il tutto. Il resto è una corsa contro il tempo condotta con passo a due dallo scienziato civile (guarito miracolosamente da un male incurabile) e dalla dottoressa militare (che in passato era sterile), che naturalmente si piacciono e si corteggiano...

 

Sommersa sotto una valanga di cretinate, personaggi banali, dialoghi dozzinali e interpretazioni imbarazzanti in Epoch c’era qualche promettente potenzialità che se fosse finita in altre mani avrebbe anche potuto dar vita a un film interessante. Così non è stato. Siamo a livello terra terra dei film per la TV realizzati con un budget risicato e assolutamente insufficiente per rendere reali le suggestioni visive offerte dall’intrigante spunto iniziale, una sorta di mix tra Incontro con Rama e 2001 Odissea nello spazio ambientato sul nostro pianeta anziché nelle profondità dello spazio. Purtroppo anche la sceneggiatura si adegua alle bassezze finanziarie in campo e non fa altro che ricorrere ai soliti logori cliché televisivi degli scienziati, dei militari e dei politici, riducendo il tutto a una sbobba che si lascia guardare solo come sorta di (involontario) omaggio a certa FS di serie B degli anni ’50, ma senza aspirazioni di alcun genere,il che in altre parole significa senza l’intelligente ironia e la creatività di un Mars Attacks!. I più imbarazzati sembrano essere gli attori, a cominciare da un Ryan O’Neal mai più fuori parte di così. A dare il colpo di grazia e far retrocedere ulteriormente il prodotto finito ci sono anche alcuni risibili accenni alla religione, un campo sempre minato nel quale la sceneggiatura fa sciaguratamente avventurare il Soldato-tutto-d’un-pezzo, che a un certo punto comincia a recitare passi della Bibbia mentre punta la pistola a qualcuno, e la dottoressa militare, che alla fine rivela d’essere incinta senza neanche avuto il piacere di “conoscere” meglio lo scienziato del quale si è invaghita. A questo punto l’impulso di afferrare il telecomando e porre fine a questa ridicola fanta-pizza si fa irrefrenabile, ma è troppo tardi e i titoli di coda iniziano da soli. Alleluia! Gli eventuali estimatori comunque si rallegrino: il co-sceneggiatore e co-produttore Phillip Roth (reuccio del fanta-pattume televisivo da tre soldi a base di serpentoni, locuste, vulcani e draghi, si veda la sua filmografia ) è pure riuscito a trovare qualche partner finanziario per dare un seguito a questo scombiccherato pastrocchietto, intitolato Epoch: Evolution e realizzato nel 2003. 

 

Extra

Dietro le quinte