Si parla molto, in questi giorni, della legge appena approvata alla Camera proposta del deputato Emanuele Fiano, del Partito Democratico. La legge mira a rendere più restrittive le leggi, già esistenti, che vietano l'apologia del fascismo. La legge è formulata in modo molto semplice, ma proprio per questo forse la sua interpretazione lascia qualche dubbio.

Ci chiediamo (ma è solo un esempio): potrebbe causare dei problemi ad Amazon e alla sua serie televisiva The Man in the High Castle, nella quale sono esposti spesso simboli nazisti, essendo descritto un mondo nel quale la Seconda guerra mondiale è stata vinta dall'Asse?

In Italia la propaganda fascista è già reato, fin dal varo della costituzione che comprendeva una norma transitoria che prevedeva dei limiti di eleggibilità agli ex dirigenti del Partito Fascista. La legge Scelba, varata nel 1952, implementava più compiutamente la norma e vietava la creazione di associazioni o movimenti per perseguire finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, e stabiliva sanzioni per chiunque pubblicamente esaltasse esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche (vedere Wikipedia).

La legge vide una forte opposizione e l'accusa di essere incostituzionale in quanto limitativa della libertà di espressione, ma alla fine la corte costituzionale la determinò legittima purché l'apologia del fascismo non venisse considerata semplice difesa ma «esaltazione tale da potere condurre alla riorganizzazione del partito fascista».

Nel 1993 poi veniva approvata la cosiddetta Legge Mancino (legge 25 giugno 1993, n. 205) che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l'utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici.

Su queste basi, a seguito del dilagare di pagine Facebook e siti di propaganda di estrema destra, Fiano ha elaborato – ancora nel 2015 – una proposta di legge che consiste nel seguente paragrafo:

Chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici.

Come si vede, l'esposizione della legge Fiano è molto più generica della legge Scelba e della legge Mancino, soprattutto perché non parla di finalità (che è il punto che definisce la legge Scelba e la successiva sentenza che l'ha chiarito). 

È evidente che di beni raffiguranti persone, immagini o simboli riferiti al fascismo o al nazismo ce ne sono una grande quantità: da libri di storia a film o telefilm satirici, storici, di fantascienza. Il punto su cui concentrarsi a questo punto diventa "propaganda". 

Secondo il vocabolario Treccani, propaganda significa Azione che tende a influire sull’opinione pubblica, orientando verso determinati comportamenti collettivi, e l’insieme dei mezzi con cui viene svolta. Sebbene sia chiara la volontà di chi ha redatto la legge, meno lo è il testo scritto: per assurdo, chi fa propaganda antifascista usando immagini fasciste ricadrebbe ugualmente nel reato descritto dalla legge. Ma in realtà l'ambito stesso della parola "propaganda" è messo in crisi dalla formula anche solo attraverso: come se il fatto stesso produrre o distribuire immagini di simboli nazisti o fascisti costituisse propaganda.

Ma il punto è anche un altro. Abbiamo per esempio una serie tv nella quale viene descritto un mondo in cui i Nazisti hanno vinto la Seconda guerra mondiale, un mondo certamente crudele che a una persona che apprezza la democrazia appare orrendo.

Ma supponiamo che un'altra persona non apprezzi la democrazia. Apprezza di più l'ordine, la disciplina, la purezza della razza. In una serie come The Man in the High Castle li trova applicati in modo realistico. Per questa persona una serie di questo tipo potrebbe avere l'effetto di propaganda? Chi stabilisce con chiarezza cosa è «propaganda» e cosa no? È evidente che la serie The Man in the High Castle non è stata realizzata con lo scopo di favorire la ricostituzione del partito fascista, o nazista. Ma questo non è richiesto dalla legge Fiano: basta che venga considerata propaganda o anche solo […] diffusione […] di simboli.

È capitato di recente che uno spezzone di un film in cui Diego Abatantuono interpretava un personaggio fascistoide che fa un discorso contro gli immigrati circolasse sui social proprio a sostegno di queste posizioni. Allora perché non usare un finto cinegiornale nazista degli Anni Sessanta alternativi per fare propaganda nazionalsocialista?

Sono ragionamenti oggi come oggi forse un po' al limite dell'assurdo. Anche se terminasse l'iter e venisse emanata, la legge Fiano verrebbe probabilmente applicata solo in casi estremi ed evidenti, e anche così crediamo che si tratterebbe di processi molto difficili da portare a conclusione. Tuttavia, ci sembra anche che leggi che limitano libertà personali debbano essere molto più precise, circostanziate e circoscritte per evitarne eventuali futuri abusi.

The Man in the High Castle è una serie televisiva, molto buona ma certamente non fondamentale per la nostra vita, tuttavia è un buon esempio di come si possa ragionare su certi temi anche difficili, mettendoli in campo, ribaltandoli, guardandoli da altri punti di vista. Se a qualcuno venisse l'idea di impedirlo non farebbe di certo un buon servizio alla democrazia.

Aggiornamento: dopo l'esame della Camera la legge ha subito alcuni emendamenti che la rendono effettivamente più chiara. In particolare la frase Chiunque propaganda le immagini o i contenuti è diventata semplicemente Chiunque propaganda i contenuti rendendo in qualche misura più chiaro che si intende effettivamente punire chi propaganda idee fasciste o naziste, non chi semplicemente usa le immagini. Restano molti dubbi, ma certo qualcuno in meno.