Mentre i dirigenti di Paramount e CBS si spremono i cervelli per inventarsi le regole più scoraggianti per impedire agli appassionati di girare film su Star Trek, la Walt Disney e la Lucasfilm si godono la popolarità delle loro creazioni e indicono un premio annuale addirittura per promuovere e metterle in luce quello che i fan riescono a creare usando i loro personaggi.

Si chiamano Star Wars Fan Film Awards e ogni anno premiano varie categorie. Quest'anno il premio più ambito, il Filmmaker Select, ovvero il film scelto da una giuria di registi (tra i quali il regista di Rogue One Gareth Edwards), è andato a TK-436: A Stormtrooper Story, diretto dai registi dilettanti Samtubia e Samgoma Edwards.

Avere lo stesso cognome del giudice aiuta? Scherzi a parte, il film vale davvero la dozzina di minuti spesi per vederlo. Si tratta di un film che in un certo senso va un po' contro le basi stesse della saga di Star Wars, anche basata, inutile negarlo, su una visione fantastica della guerra ridotta ai suoi aspetti eroici e depurata dalle sue brutture. I due registi invece scavano nella vita di uno Stormtrooper, che si arruola affascinato da una visione romantica dell'Impero e che viene sbattuto nell'orrore quotidiano della guerra, incluse le barbarie perpetrate da lui stesso e dalla sua squadra. E qui il fan di Star Wars riconoscerà alcune scene molto familiari viste da un punto di vista diverso.

Cosa resta dell'uomo dentro la corazza bianca? Ben poco. "Il mio nome è il mio numero", questa è l'amara conclusione.