Dell’adattamento di questo racconto di Stephen King si favoleggiava da tempo immemore senza che la produzione arrivasse mai a concretizzarsi. L’unica cosa certa era che Frank Darabont, il bravissimo regista delle Ali della libertà e Il miglio verde ne aveva acquistato i diritti e intendeva farne un film.

A distanza di anni giunge oggi la conferma della sua prossima realizzazione nientemeno che da parte del Punitore, meglio conosciuto come l’attore Thomas Jane. Alquanto impegnato ultimamente, visto che sta preparando il già anticipato Mutant Chronicles nonché il seguito del Punisher (che speriamo sia migliore del primo, molle, capitolo), l’attore ha annunciato che sarà il protagonista del film tratto dal racconto, anche se dovremo attendere il 2008 per vederne la tanto attesa trasposizione.

Per chi non ne fosse a conoscenza, il racconto faceva parte della raccolta Scheletri del 1985, ma lungi dall’essere un horror, la storia parlava di un evento inesplicabile: nella cittadina di Bridgton, Maine (ovviamente, essendo di King) arriva all’improvviso una fitta nebbia che la avvolge completamente. Ma nella nebbia succedono cose strane e creature impossibili sembrano aggirarsi nel mezzo. A cosa sia dovuto rimane un mistero, ma nelle vicinanze una struttura governativa stava facendo degli esperimenti con i collegamenti interdimensionali, tramite un progetto chiamato Arrowhead. Nel racconto si segue David Drayton mentre semplicemente va a fare la spesa col figlio. Ma, una volta giunto nel supermercato, la nebbia avvolge completamente la costruzione e gli sfortunati che si avventurano all’esterno servono solo da monito che le cose non stanno come sembrano. Nel supermercato succede di tutto, mentre noi sappiamo che la moglie del protagonista era ferma fuori dalla porta di casa quando la nebbia saliva lungo la strada e che, sul finale, il protagonista riusciva a raggiungere l’auto e avventurarsi nella nebbia, cercando scampo e sperando di riuscire a salvare la moglie.

Una nota interessante per chi conosce King è che questa sorta di nebbia, vista in retrospettiva, sembra molto simile alla Sottilità, di cui avrebbe poi parlato più avanti e portato a compimento nella serie della Torre nera. Nell’arco dei suoi romanzi la Sottilità finisce col rappresentare un improvviso punto di contatto con mondi paralleli, che portano però in posti impensabili e altamente pericolosi.

Cosa succederà dopo è ancora avvolto nella nebbia, che presto ci avvolgerà tutti.