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di Luigi Pachì
e Silvio Sosio

Punto di svolta?
Il mondo del fandom italiano sembrava, da una decina d'anni, essersi cristallizzato. Una situazione apparentemente stabilizzata, indice secondo alcuni di mancanza di nuove idee, secondo altri un raggiunto standard di serietà e qualità che sarebbe stato compromesso da qualsiasi cambiamento. Da undici anni, cioè dal 1988 a oggi, le convention italiane (Italcon) si sono tenute regolarmente negli anni pari a Courmayeur e in quelli dispari a San Marino, mentre negli anni precedenti ogni edizione visitava una città diversa, con alterne fortune.

Il Premio Italia, premio a votazione quasi popolare corrispondente all'Hugo americano, aveva finito per essere facile preda di talune lobby che, guadagnando ogni anno un numero maggiore di voti nella giuria a numero chiuso, avevano finito per aggiudicarsi regolarmente tutti i premi, soprattutto nelle categorie riservate ai prodotti amatoriali, ma di recente spesso anche in quelle professionali.

Da qualche anno, tuttavia, un malumore diffuso aveva cominciato a serpeggiare fra i fans. Non solo per il premio Italia, che era ormai arrivato a perdere molto del suo prestigio (per fare un esempio, quest'anno nella categoria spettacolo Nirvana è arrivato secondo, alle spalle di uno spettacolo allestito all'Italcon dell'anno scorso che, pur se encomiabile, non era certo paragonabile al film di Salvatores); ma anche per l'Italcon stessa, che anno dopo anno vede una costante scomparsa dei temi fantascientifici a favore del fantasy, ma soprattutto a favore di temi - come medioevo, mito, cultura celtica e così via - che possono essere in qualche modo contigui al fantasy ma che lasciano perplesso l'appassionato di fantascienza.

L'Italcon di quest'anno, tenutasi a Courmayeur dal 30 aprile al 3 maggio, ha forse segnato un punto di svolta.

Innanzitutto, è stato modificato il regolamento del Premio Italia. Su una mozione proposta da Silvio Sosio ed Ernesto Vegetti, con modifiche proposte da Piergiorgio Nicolazzini, votata e approvata all'unanimità nella riunione dell'Italcon domenica 3 maggio, il meccanismo per la scelta della giuria dei votanti è stato sostanzialmente rinnovato.

Sulle modalità di voto al Premio Italia, dobbiamo dirlo, non può esistere un regolamento perfetto. Nella sua storia, a seconda dei periodi, esso è stato modificato più volte per impedire pastette. Il voto per il Premio Italia dovrebbe essere popolare, quindi tendenzialmente aperto a tutti, ma l'esperienza (si racconta che all'Italcon di Amatrice nel 1982 fossero arrivati ben 300.000 voti, tutti a favore degli organizzatori) ha fatto sì che dovesse essere stabilito un criterio per la scelta e la certificazione dei voti. Il metodo usato quest'anno prevedeva una giuria di circa 250 persone, originariamente scelte dalla World SF, nella quale chiunque, volendo, poteva essere incluso facendone domanda e sostituendo chi aveva rinunciato al proprio diritto di voto. Con gli anni i gruppi più interessati al premio avevano finito per raccogliere grosse percentuali dei voti disponibili. Il nuovo regolamento prevede di assegnare la facoltà di voto alle persone che abbiano partecipato ad almeno una delle ultime due Italcon (oltre che ai professionisti soci della World SF), restituendo così al Premio il suo legame con il convegno e garantendo un certo rinnovamento dei votanti anno dopo anno. La votazione si svolgerà in due fasi: nella prima, i votanti segnaleranno, su una scheda bianca, fino a un massimo di cinque titoli per categoria; da questi saranno ricavati i cinque finalisti che saranno votati, sempre dalla stessa giuria, per la classifica finale. Questo nuovo meccanismo sarà già in funzione dal Premio Italia dell'anno prossimo.

Ma le novità non finiscono qui: anche il duopolio Courmayeur-San Marino è stato rotto, grazie al circolo Altroquando (organizzatore del premio Cristalli Sognanti) capitanato da Marco Perello che si è proposto per l'organizzazione dell'Italcon del 2001 a Settimo Torinese. Fra gli argomenti che senz'altro hanno giocato a favore della scelta di Settimo, che ha vinto la battaglia con San Marino (per pochi voti di scarto), c'è il proposito di parlare soprattutto di fantascienza e la speranza che, trovandosi a un passo da una grande città, si possano coinvolgere più persone e volti nuovi. Il Comune di Settimo metterà a disposizione una grande tensostruttura e altre sale. Molto generosamente, Adolfo Morganti, organizzatore delle Italcon di San Marino, si è detto contento della novità e si è detto disponibile a organizzare lui il convegno, anche col minimo preavviso, se a Settimo dovessero sorgere problemi che mettessero in pericolo l'Italcon.

La ventata di rinnovamento tocca anche la World SF, l'ente che raccoglie i professionisti italiani della fantascienza e che funge da garante sia per il Premio che per le convention. In una riunione venerdì 30 aprile notte si è deciso di alleggerire la pesante struttura degli incarichi interni e di studiare un nuovo statuto, che sia in grado di portare avanti meglio gli obiettivi dell'associazione che prevedono la promozione della fantascienza nel nostro paese e la promozione delle attività italiane presso il mondo della sf internazionale. A questo scopo è stato nominato un "trio" di commissari straordinari composto da Ernesto Vegetti (ex presidente), Piergiorgio Nicolazzini (presidente della World SF internazionale) e Silvio Sosio.

Certo, c'è ancora molto da fare per ridare vitalità al fandom e al mondo della fantascienza italiano. Noi speriamo che quello che è accaduto quest'anno a Courmayeur generi effetti positivi, e sia seguito da altre iniziative e da molte altre novità.

Parlando di questo numero di Delos, vogliamo cominciare dal fondo, segnalandovi la nostra sezione dedicata alla narrativa che questo mese è davvero eccezionale. Abbiamo i racconti vincitori di due dei premi più prestigiosi assegnati in Italia, il premio Cristalli Sognanti e il Premio Alien. E gli autori dei racconti sono, già dal nome, delle garanzie: Francesco Grasso, vincitore del Premio Urania nel 1992, e Pier Luigi Ubezio, autore del racconto che l'anno scorso è stato votato da voi lettori come il migliore dell'annata di Delos. Completa il trio un bellissimo racconto di una delle migliori scrittrici italiane degli ultimi anni, Milena Debenedetti.

Sempre nella sezione narrativa, potete anche godervi un assaggio del nuovo romanzo di Michael Moorcock della serie di Elric di Melniboné, che torna con la sua spada Tempestosa dopo tanti anni.

Per il cinema parliamo del film attualmente sugli schermi, Deep Impact, anche con un'intervista alla protagonista femminile Téa Leoni (nonché moglie di David Duchovny di X-Files) e della regista Mimi Leder realizzate dal nostro inviato molto speciale Marco Spagnoli. E abbiamo un'interessantissimo excursus nella storia del cinema italiano di fantascienza. Provate a pensarci, quanti titoli vi vengono in mente? Due? Tre? Cinque? Be', sono molti di più.

Poi parliamo dell'Italcon e, per la serie "Conoscere", ci occupiamo di Ray Bradbury. Ricchissime come al dolito le rubriche (manca la rubrica di Gokuraku Farinella, ma tornerà dal prossimo numero), con un gran numero di recensioni.

E non sapete cosa vi aspetta per giugno! Fra le altre cose, parleremo di un famoso telefilm inglese: una bombetta e un ombrello vi dicono qualcosa?

Alla prossima!