Spider-Man 2 è il migliore film mai tratto da un fumetto. Sam Raimi, infatti, ha saputo cogliere in pieno il rinnovato spirito del personaggio, trasformando la sua storia in una 'pellicola d'autore' sulla crisi postradolescenziale di un ragazzo diventato ormai un (super) uomo. A differenza dell'originale di due anni fa, Raimi si sofferma principalmente sullo sviluppo dei caratteri e dei personaggi utilizzando gli effetti speciali strabilianti e le imprese dell'Uomo Ragno come 'collaterali' e al tempo stesso centrali nella ricerca della propria identità da parte di Peter Parker. In questo senso Spider-Man 2 è un film che al tempo stesso in maniera volutamente accidentale descrive la lotta tra l'Uomo Ragno e il suo mortale nemico il Dottor Octopus conosciuto anche come Doc Ock. Il cuore centrale della pellicola è, infatti, nella difficoltà di Parker di trovare il suo posto in un mondo che sembra non offrire grandi spazi né all'onestà, né tantomeno alla compresione. Il ragazzo che ritroviamo a consegnare le pizze a domicilio è un universitario disincantato alle prese con ricorrrenti problemi di soldi e con il rimorso per non avere saputo mai trovare le parole giuste né per sua Zia May, né tantomeno per la ragazza che ama da sempre ovvero Mary Jane. Sebbene Parker riconosca a se stesso grande piacere e dedizione nel coltivare la sua seconda vita di eroe in calzamaglia, il suo dubbio riguarda il fatto che l'Uomo Ragno gli sta ­ di fatto ­ portando via la possibilità di una vita normale. L'essere Spiderman non è più un priivilegio, ma un potere da cui derivano responsabilità enormi, forse, eccessive per un ragazzo ancora alla ricerca della sua strada in una società che non regala niente a nessuno. Ogni volta che sta per fare qualcosa, infatti, Parker è costretto a fare i conti con gli imprevisti del mestiere di Supereroe. Qualcosa che gli altri non sanno e non capiscono. E' così che Peter Parker è ­ agli occhi di tutti ­ un ragazzo impreciso, non puntuale ed eternamente stanco. Non un supereroe lacertato, né tantomeno un antieroe un po' cinico, anzi: il Peter Parker di questo film è un ragazzo normale. Come tanti. Ed esattamente come queste persone 'normali' è alle prese con la straordinarietà di un'esistenza complicata in una società che pur avendo bisogno di eroi sembra non avere tempo per nessuno.

Spider-Man 2 è un film in cui il talento per il paradosso di Raimi fa sì che il nemico più pericoloso e letale dell'Uomo Ragno sia proprio la normalità o meglio ancora l'incapacità di essere normali. Più pericolosi e affilati dei tentcoli di Doc Ock rimastigli attaccati addosso dopo un tentativo andato a male di provare la cosiddetta 'fusione fredda', sono i salaci commenti di chi non capisce Parker e la sua vita da 'sfigato'. In questo senso Spider-Man 2 segna la tragedia di un uomo ridicolo epatetico agli occhi di tutti quelli che non sanno e che non possono né sapere, né tantomeno capire. Ovvero il resto del mondo. Il tema del doppio e dell'antagonista vengono sfruttati da Raimi per costruire un film dai grandi effetti speciali dove, però, le scene più toccanti e interessanti sono quelle dell'uomo sotto la maschera. Rispetto al primo film, poi, il regista, ma anche la sceneggiatura calcano la mano sul tono di una raffinata ironia e di un grande senso dell'umorismo. Tutto questo gettando le basi per il futuro: l'amico di Peter e figlio del defunto Goblin è sempre più sprofondato nella sua follia, Mary Jane è stufa di non capire perché Peter ­ pur amandola ­ sia così strano. Jonah Jameson continua la sua crociata contro Spider-Man, mentre il Professor Octavius è travolto dalla sua brama di riuscire e controllato dalla macchina che lui stesso ha creato. Se Hulk era una sorta di tragedia greca misticheggiante, Spider-Man 2 è un dramma moderno e urbano in cui lo spettatore si trova dinanzi alla necessaria affermazione del singolo nei confronti di un sistema di cose il più delle volte ostile. In questo senso lo spirito del fumetto di Stan Lee è trattato con una fedeltà assoluta, perché il più borghese degli eroi degli anni Settanta è riportato alla sua fedele evoluzione e aggiornamento al giorno d'oggi. Un capolavoro che raggiunge vette sinceramente insperabili sulla carta e il cui merito principale è quello di riuscire a stupire lo spettatore sotto ogni punto di vista: sia narrativo, che visuale. In attesa, ovviamente del terzo film in arrivo, purtroppo, solo tra due anniŠ