Selvedge in italiano si tradurrebbe “cimosa” o più comunemente “orlo”: è la cucitura che impedisce al bordo di un tessuto di sfrangiarsi. In questo corto britannico del 2024, vincitore di un premio al Festival di New York, viene usato per indicare un muro che separa le persone artificiali dal mondo degli umani. Metafora piuttosto trasparente del difficile rapporto tra immigrati e cittadini.

È la storia di una famiglia di tre persone in cui Ibra, il papà AI, è stato separato dalla moglie umana Huma e dalla loro figlia ibrida Nara. Dopo aver ricevuto un segnale dal papà che le dice di andare in un posto segreto, Huma e Nara partono per un viaggio per ricongiungersi con lui.

La regista è Aleksandra Czenczek, lo sceneggiatore Mehzeb Chowdhury; e già dai nomi si capisce che i problemi degli immigrati devono conoscerli per esperienza diretta. Nel caso Femi Houghton, Amelie Leroy (apparsa in varie serie tv, tra cui Invasion) e la giovane Ella Rose Minott.