Tra i grandi eroi dell'avventura spaziale, un ruolo particolare spetta a Michael Collins. Dei tre astronauti dell'Apollo 11 fu lui a vedersi negata la soddisfazione di camminare sulla Luna. Eppure la sua presenza a bordo del modulo era fondamentale per la riuscita della missione.

La storia dell'esplorazione spaziale conta tantissimi altri esempi, in generale molto meno noti, che hanno dato contributi enormi senza riceverne alcuna fama.

Andrea Ferrero nel suo libro Rimasti a terra cerca di dare loro i crediti che meritano ricordandone l'opera e l'importanza.

La quarta di copertina

Ci sono nomi e momenti dell'avventura spaziale indelebili nella memoria collettiva: la prima orbita intorno alla Terra di Jurij Gagarin, i primi passi sulla Luna di Neil Armstrong. Ma ce ne sono molti di più che non ricordiamo, senza i quali la corsa allo spazio sarebbe stata diversa. Come Konstantin Ciolkovskij, che dimostrò che lasciare la Terra non era una fantasia, o Jerrie Cobb, che infranse i record dell'aviazione per poi scontrarsi con i pregiudizi di genere. E ancora, ingegneri e sognatori troppo audaci per la loro epoca. Un tributo a chi ha dimostrato che si possono raggiungere le stelle anche rimanendo coi piedi sulla Terra.

L'autore

Andrea Ferrero, ingegnere meccanico, vicepresidente del CICAP, lavora presso la Thales Alenia Space. Ha partecipato allo sviluppo di moduli abitati della Stazione spaziale internazionale e di satelliti scientifici, attualmente lavora al lander lunare Argonaut dell’ESA. Autore di diversi libri tra cui: «Sulla scena del mistero» (Sironi, 2010, con S. Bagnasco e B. Mautino) e «I ferri del mistero» (CICAP, 2014, con S. Bagnasco).

Andrea Ferrero, Rimasti a terra, Il Mulino, pagg. 168, Euro 13, ebook non disponibile.