Presumo si possa tranquillamente affermare che Il gioco di Ender sia il capolavoro di Orson Scott Card.

Il romanzo parte come una classica opera di invasione da parte di alieni, ma riesce a mescolare tantissimi topoi della fantascienza in modo da trarne un'opera del tutto originale e coinvolgente.

Oltre ai cattivissimi alieni troviamo la selezione mediante il gioco di un condottiero per guidare la riscossa umana, la crescita quasi heinleiniana del protagonista, l'ansible, la manipolazione dell'opinione pubblica e la telepatia.

Solo che la storia di Andrew Wiggin, detto Ender, non è solo la storia della sua crescita ma anche quella di un mondo talmente ossessionato dal pericolo alieno da essere disposto a sacrificare qualunque cosa per sconfiggere gli alieni.

Alla fine Ender scoprirà che la vittoria può avere un sapore amaro, ma anche che si può rimediare ai propri errori.

Il libro

Come si fa a vincere una partita? E una battaglia?

È quello che studiano tutti i giorni le giovanissime reclute della Scuola della Guerra, luogo di formazione dei futuri leader della lotta galattica contro gli Scorpioni, una stirpe aliena simile agli insetti che ha attaccato la Terra ottant’anni fa… Nonostante il pianeta abbia sviluppato armamenti sempre più sofisticati per scongiurare una nuova e devastante invasione, non sono tanto le armi a fare la differenza, per quanto tecnologicamente avanzate. È la strategia mentale, l’elasticità mentale di pensare schemi di attacco sempre più complessi ed efficaci.

Menti e corpi di bambini dotati di capacità straordinarie, addestrate in tutte le arti belliche e marziali.

E non c’è nessuno che sia più bravo in questo di Andrew “Ender” Wiggin, seienne, il migliore dei migliori in tutta la scuola, proprio lui che tecnicamente non avrebbe dovuto nemmeno nascere.

Ender infatti è un “Terzo” figlio, qualcosa di scoraggiato nel nuovo ordine mondiale, e che crea disagio ai suoi fratelli “legittimi”, Peter e Valentine.

C’è solo una istituzione che “vuole” Ender, ed è la Scuola della Guerra, dove è chiamato a seguire le orme di Mazer Rackham, l’eroe che ha salvato la Terra dall’ultimo attacco degli Scorpioni.

Il reclutatore lo assicura che sarà divertente, proprio come giocare ad “Astronauti e Scorpioni”, e il bambino accetta.

Ma siamo sicuri che sarà tutto solo un “gioco”?

Traduzione di Gianluigi Zuddas.

L'autore

Orson Scott Card è nato nel 1951 ed è uno scrittore statunitense di fantascienza e fantasy.

Prima che la sua carriera di scrittore si consolidasse aveva svolto vari lavori, vivendo in California, in Arizona, e nello Utah.

Ha scritto opere di numerosi generi, ma è conosciuto principalmente per i romanzi del ciclo di Ender ed in particolare per i primi due Il gioco di Ender (1985) e Il riscatto di Ender (1986), vincendo con entrambi questi romanzi sia il Premio Nebula sia il Premio Hugo.

Orson Scott Card, Il gioco di Ender  (Ender’s Game, 1985), traduzione di Gianluigi Zuddas, Mondadori, collana Urania Jumbo n. 43, euro 9,90, ebook euro 7,99.