Non so se qualcuno si sia mai preso la briga di catalogare tutti i modi in cui il mondo è stato distrutto dagli scrittori catastrofisti britannici.

Dalle comuni epidemie, sia umane che delle graminacee, fino alla pioggia di meteoriti unite a vegetali semoventi e velenosi, passando per i quattro elementi, l'apocalisse nucleare, una stella vagabonda, una nube purpurea e svariati tipi di alieni, l'umanità si è trovata di fronte ogni tipo di minaccia immaginabile.

I romanzi che Charles Eric Maine, pseudonimo di David McIlwain,ha dedicato alla distruzione del mondo sono due, una "comune" epidemia in Il grande contagio (The Darkest of Nights, 1962) e un modo unico in L’ultima marea.

Un lento ma inesorabile calo del livello del mare, risucchiato in gigantesche caverne sotterranee, è il tema apocalittico del romanzo, riproposto con un nuovo titolo e una nuova traduzione su Urania Collezione.

La catastrofe, causata da un gigantesco esperimento nucleare, getta il mondo in un vortice di terrore e disordine che la disinformazione governativa non riesce a fermare, portando alla luce gli aspetti più deteriori dell'animo umano.

Il libro

Esce in nuova traduzione integrale L’ultima marea, già pubblicato in Italia come “Il vampiro del mare”, capolavoro della fantascienza catastrofista.

Mentre oggi temiamo l’innalzamento del livello del mare dovuto al riscaldamento globale, il romanzo di Charles Eric Maine ipotizza uno scenario diametralmente opposto, con un misterioso, inesorabile deflusso delle acque del pianeta.

Ma quando Philip “Phil” Wade, direttore del settimanale inglese Outlook, cerca di far luce sugli avvenimenti, si scontra contro il muro impenetrabile della censura governativa.

Per Wade è chiaro che qualcosa sia andato storto: in seguito all’Operazione Schiaccianoci, una serie di esperimenti atomici di dimensioni colossali nel fondale dell’Oceano Pacifico, il livello dei mari ha iniziato inesorabilmente ad abbassarsi, e tra i due eventi deve esserci una correlazione.

Chiamato a lavorare per i servizi segreti sotto l’egida dell’ONU, presto il giornalista scopre dei risvolti ancora più agghiaccianti dietro l’enorme cover up governativo, che continua a negare la verità.

E mentre gli oceani si asciugano e la Terra viene scossa da continui terremoti, una marea di terrore inizia a diffondersi tra la popolazione, scatenando violenze e barbarie in una disperata lotta per la sopravvivenza.

Ma la sfida più grande, per chi sopravvive, sarà mantenere integra la propria umanità.

L'autore

Charles Eric Maine (Liverpool, 1921 – Londra, 1981), pseudonimo di David McIlwain, è stato uno scrittore e sceneggiatore britannico. Autore di Timeliner (1955), Crisis 2000 (1955) e The Isotope Man (1957), ha iniziato a interessarsi alla fantascienza in giovane età, frequentando associazioni di appassionati del genere insieme a John Burke e Sam Youd.

Autore per radio e tv, è riuscito a trasporre molte delle sue storie sulla carta stampata. In Urania Collezione sono usciti: Luna chiama Terra (1956, High Vacuum, n. 221) e L’uomo che possedeva il mondo (1961, The Man Who Owned the World, n. 230).

Charles Eric Maine, L’ultima marea (The Tide Went Out, 1958), Mondadori collana Urania Collezione 243, traduzione di Stefano Tervanasio, euro 6,90, ebook euro 4,99.