Bryan Fuller ha fondamentalmente avuto due soli eventi con le sue serie: cancellate bruscamente: le geniali Wonderfalls (una stagione, ma con un finale accettabile), Pushing Daisies, due stagioni, la seconda accorciata per via dello sciopero degli sceneggiatori dove l'autore ha provato a chiudere tutti i fili narrativi, ma era decisamente impossibile, Hannibal, serie di culto durata tre stagioni e di cui ancora oggi i fan chiedono a gran voce la quarta stagione. Poi arrivano le dolenti note, ovvero le serie da lui abbandonate: Dead Like Me, abbandonata per divergenze creative col canale Showtime, Star trek: Discovery e American Gods, la prima per andare a gestire la seconda e American Gods per, ancora, divergenze creative. Nel suo passato ha anche Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek: Voyager e Heroes. Ora è passato al cinema e all'universo di Stephen King, con Christine.

All'inizio

Nella sua lunga carriera Stephen King ha scritto sessantadue romanzi e circa duecento racconti, e tutto questo in tempi recenti viene rivisto dalle major in un rinascimento cinetelevisivo dell'opera omnia dello scrittore del Maine. Christine – La macchina infernale, come è stato intitolato da noi nel 1983, aveva già avuto una trasposizione cinematografica grazie a un nome di culto, John Carpenter, nello stesso anno, con reazioni contrastanti da parte di pubblico e critica. Una cosa è certa, la scena finale con la canzone Bad to the Bone di George Thorogood and the Destroyer rimane impressa.

Nel frattempo, Christine era diventata un personaggio (perché è molto più di un'auto) destinata a rimanere nell'immaginario, facendo cameo in Ready Player One, la serie Castle Rock (ovviamente) e perfino Sharknado 4. Fateci sapere se l'avete vista altrove.

Il plot

Nel 1978 il giovane imbranato Arnie e il suo amico Dennis vedono una decrepita Plymouth Fury del 1958 venduta dall'anziano Roland D. LeBay, che porta un tutore per la schiena e ha dato il nome Christine all'auto. Arnie decide di comperarla per duecentocinquanta dollari e, mentre sta firmando i documenti, Dennis ci entra dentro, solo per avere una visione spaventosa. Arnie inizia poi a restaurare l'auto e nel farlo scopre due cose: l'auto non solo gli corregge la vista e fa sparire i brufoli, è anche in grado di ripararsi da sola. Ma ci sono due effetti collaterali: Arnie cambia radicalmente carattere, diventando isolato, apatico, cinico, si veste come un greaser (avete presente il look del film Grease? era un classico della classe operaia degli anni cinquanta) e arriva a indossare il suddetto tutore per la schiena, ma soprattutto, Christine si rivela gelosa e omicida. Oh e vi abbiamo detto che l'auto ha un lungo passato di morti orribili al suo interno?

Oggi

Deadline Hollywood ha così riportato nella giornata di ieri che Bryan Fuller si occuperà sia della sceneggiatura che della regia del film e nelle sue intenzioni vuole mantenere l'ambientazione originale negli anni ottanta e soprattutto, la fedeltà al romanzo. Jason Blum con la sua Blumhouse (L'uomo invisibile manThe Hunt, 2020) si occuperà della produzione e vista la sua specializzazione nell'horror non dubitiamo che possa riportare in perfetta forma l'auto di culto di King.

Non ci sono ancora date ufficiali di arrivo nei cinema di Christine e, mentre speriamo che la prossima notizia non sia l'abbandono di Fuller, vi lasciamo con il trailer ufficiale dell'epoca.