In Inverso William Gibson raccontava un 2017 alternativo in cui Hillary Clinton era diventata presidente. Con Agency la storia va avanti, ma non immaginatevi un comune romanzo di storia alternativa: la vicenda di Gibson è molto più sofisticata e complessa e segue contemporaneamente timeline diverse.

Il libro

Verity Jane, una app-whisperer di talento, viene assunta come beta tester per un nuovo prodotto di nome Eunice: un’assistente digitale attivabile per mezzo di occhiali dall’aspetto normalissimo. Eunice, oltre a essere un’intelligenza artificiale incredibilmente umana, ben presto rivela di possedere un volto, un passato frammentario e una conoscenza approfondita delle strategie di combattimento. Quando Verity intuisce che i suoi misteriosi datori di lavoro non sanno ancora quanto sia potente e preziosa Eunice, decide istintivamente che è meglio che non lo vengano mai a sapere.

Intanto a Londra, un secolo dopo, in una linea temporale completamente diversa, Wilf Netherton è alle prese con plutocrati e saccheggiatori sopravvissuti a un disastro ecopolitico noto come “jackpot”. Il suo capo, l’enigmatica Ainsley Lowbeer, è in grado di vedere passati alternativi per provare a indirizzarne le sorti finali, e il suo progetto attuale riguarda Verity e Eunice. Ecco perché Wilf può vedere ciò che a Verity e Eunice è precluso: il jackpot che incombe su di loro e i ruoli che entrambe possono ricoprire per sventarlo.

Fin dall’esordio con Neuromante nel 1986, Gibson non ha mai smesso di raccontarci la guerra non riconosciuta e silenziosamente devastante che hacker e lavoratori della gig economy combattono contro l’algoritmo, contro i gangster e i big data capitalists che manipolano i nostri bisogni, le nostre informazioni personali e i nostri desideri.

Gibson non ha mai creduto che la fantascienza predica il futuro: parla solo del presente. Ed è esattamente quello che raccontano queste pagine, dove anche i resti di linee temporali alternative altro non sono che passati abbandonati, mozziconi di futuri che avrebbero potuto essere, versioni del mondo in cui viviamo ora.

È difficile stabilire se un tentativo così determinato di predire il presente sia un’osservazione o un avvertimento. Probabilmente finisce per essere entrambe le cose.

L'autore

William Gibson ha il merito di aver coniato il termine "cyberspazio" e di aver immaginato sia Internet che la realtà virtuale prima della loro creazione. È l'autore di NeuromanteGiù nel CyberspazioMonna Lisa CyberpunkLa notte che bruciammo ChromeLuce virtualeAidoruAmerican AcropolisL'accademia dei sogniGuerreros e Inverso. Vive a Vancouver, nella Columbia Britannica, con la moglie.

William Gibson, Agency (Agency, 2020) Traduzione di Daniele Brolli, Omnibus Mondadori, pagg. 408, euro 24, ebook euro 12,99.