La saga cinematografica di Resident Evil non è stata molto amata dai puristi dei videogame originali, ma come scoprirete più avanti, le intenzioni del regista e produttore Paul W.S. Anderson (Event Horizon, di cui si prepara una serie tv) erano più ampie e il risultato al botteghino si è fatto sentire: sei film dal 2004 al 2016 con budget tra i trenta e i quarantacinque milioni di dollari avevano incassato in totale 1,2 miliardi nel mondo. E a quel punto Anderson si è messo alla ricerca del prossimo potenziale franchise, trovandolo in Monster Hunter.

Le origini

Monster Hunter della Capcom nasceva per la prima volta nel 2004 per Playstation 2, per poi ricevere un remake/espansione nel 2009 con Monster Hunter G (2009) e infine raggiungere il successo globale con il mondo persistente online di Monster Hunter: World (2018), una massiccia opera da parte della Capcom per riuscire a creare un universo collegato sia alle console che ai computer. World sarebbe diventato il più grande successo della software house con 15,5 milioni di copie vendute e altri cinque milioni con l'espansione del marzo di quest'anno, Iceborne. Il plot del gioco era in fondo semplice ma ricco di elementi esterni. Il giocatore impersonava un cacciatore di mostri alle prime armi che poteva migliorare il suo arsenale usando le parti dei mostri uccisi, poi sarebbe arrivata la possibilità di giocare in quattro contemporaneamente e infine con Monster Hunter: World, il pianeta alieno su cui era ambientato si popolava di personaggi non giocanti e nuove sorprese. Ed è qui che entra in gioco Anderson.  

Il plot ufficiale

Dietro il nostro mondo se ne nasconde un altro, un mondo di pericolosi e potenti mostri che dominano il loro pianeta con mortale ferocia. Quando una inaspettata tempesta di sabbia trasporta il capitano Artemis (Milla Jovovich) e la sua unità in questo nuovo mondo, i nostri sono scioccati dallo scoprire che è popolato da enormi e terrificanti mostri immuni alle loro armi. Nella loro disperata battaglia per la sopravvivenza incontrano il misterioso Hunter (Tony Jaa, la trilogia di Ong-Bak) la cui consolidata esperienza gli permette di essere sempre un passo avanti a queste potenti creature. Dopo che Artemis e Hunter iniziano a fidarsi l'uno dell'altro, il capitano scopre che il suo nuovo alleato è parte di un team guidato dall'Ammiraglio (Ron Perlman). Ma trovandosi di fronte a un pericolo così grande che minaccia di distruggere entrambi i loro mondi, i guerrieri dovranno unire le forze per affrontare la minaccia definitiva.

Fedeltà

In una intervista con IGN il regista ha dichiarato che ha voluto rivolgersi all'autore originale del videogioco, Kaname Fujioka, per ottenere l'assoluta fedeltà nel ricreare i mostri del gioco fin nei minimi dettagli ma anche il mondo stesso, mentre espandeva il ruolo dei personaggi non giocanti come l'Ammiraglio, che nel contesto del videogame era poco più di una comparsa virtuale. La loro è stata una collaborazione costante per ricreare il mondo di Monster Hunter, ma proprio come in passato, Anderson non poteva mirare ai soli fan dei videogame, rischiando di alienarsi il pubblico più ampio con riferimenti incomprensibili se non hai giocatori di lunga data, motivo per cui ha introdotto il capitano Artemis (non dissimilmente da quanto fatto con Alice in Resident Evil) e soprattutto, vedendo il suo film come una sorta di sequel di Monster Hunter: World. Il suo progetto era di lasciare intatti gli elementi centrali del gioco, ma permettere a chi ancora non lo conoscesse di poterci entrare tramite il film e da lì approfondire il mondo del videogame.

Monster Hunter ha anche deciso di affrontare una sfida molto più reale, considerato che è previsto in uscita da noi il 3 dicembre di quest'anno e il 30 dicembre negli States, vi lasciamo con il trailer in lingua originale e in italiano.