Pubblicato da Castelvecchi nella collana Narrativa è disponibile nelle librerie il romanzo La stella degli uomini futuri (Stern der Ungeborenen, 1946) dello scrittore Franz Werfel.

Questo grande romanzo pieno di idee da sogno e fantasie utopiche fu iniziato dall’autore nel 1943 e completato nell’agosto del 1945 pochi giorni prima della sua morte.

In questo romanzo diviso in tre parti, che ricorda un poco la commedia dantesca, viene abrogato il confine tra realtà e finzione e si muove in un intreccio tra passato, presente e futuro.

Il tutto viene narrato in prima persona e il lettore seguirà le traversie dell’autore che per strane circostanze si troverà a compiere un meraviglioso balzo nel tempo arrivando addirittura nell’anno centomila dopo Cristo.

Con una immaginazione veramente esuberante l’autore descrive le avventure del viaggiatore in un mondo lontano, utopico nel quale l’umanità ha ridisegnato a fondo il pianeta Terra e ora conduce una vita che appare quasi ideale, ormai libera dal dolore, dalle malattie e dalla vecchiaia.

Il protagonista si scontrerà con insidie di ogni genere, donne, amore, scienza e divagazioni filosofiche; ci sarà anche il modo di fare una brillante satira sugli uomini politici del suo tempo.

In merito a questo romanzo riportiamo quanto ha affermato Sven Gustav Papcke, noto sociologo tedesco, autore di numerose monografie, articoli e recensioni:

In un'epoca in cui lo sviluppo della genetica e della robotica sembra realizzare gli ultimi stadi dell'evoluzione, questo libro è ancora attuale come ammonimento per l'uomo accecato dalla sua onnipotenza.

Una ultima nota: il romanzo è stato pubblicato nel 1949 da Mondadori nella collana Medusa, con il titolo Il pianeta dei nascituri.

L’autore

Franz Werfel (Praga, 1890-Los Angeles, 1945) Scrittore e drammaturgo di origine ebraica, è stato amico e collega di Franz Kafka, Max Brod e Martin Buber, e marito di Alma Schindler, vedova di Mahler. Raggiunge la notorietà nel 1933 con il romanzo I quaranta giorni del Mussa Dagh, sul genocidio armeno. Dopo l’Anschluss delI'Austria fugge prima in Francia e poi negli Stati Uniti, dove rimane fino alla morte. Tra le sue opere ricordiamo Un mondo al crepuscolo e Il canto di Bernadette. Per Castelvecchi è uscito Verdi. L’uomo nelle sue lettere (con Paul Stefan).

Il libro

Questo libro immagina la Terra tra più di centomila anni. Gli uomini hanno raggiunto livelli di sviluppo impensabili, hanno sconfitto le malattie, raddoppiato l'aspettativa di vita, arginato la povertà. In un paesaggio terrestre completamente trasformato dalla tecnologia, dove si vive in case sotterranee e la mente è l'unico strumento utilizzato, la lotta è tra due diversi modi di intendere l'etica, il Divino e il concetto stesso di "Umanità". In un affresco utopista e surreale, il lettore è guidato in un viaggio modellato sulla Commedia dantesca, pieno di avventure e personaggi sorprendenti, in un futuro in cui la specie umana continua a oscillare tra antiche virtù e nuovi vizi, ancora lontana dalla perfezione divina. Completato da Werfel sul letto di morte, il libro è uscito postumo e rappresenta il testamento letterario del grande scrittore praghese.

Franz Werfel, La stella degli uomini futuri (Stern der Ungeborenen, 1946), traduzione Mario Merlini, Castelvecchi, collana Narrativa, pagg. 522, euro 25,00