L’appassionato ha, negli anni Settanta, la possibilità di leggere tutti i capolavori del genere e tutti gli autori che hanno fatto la storia della fantascienza ed è costantemente aggiornato sulle opere che escono quasi in contemporanea negli Stati Uniti e in Inghilterra.
Nel 1976, Vittorio Curtoni vara per l’editore Armenia la rivista Robot, a tutt’oggi considerata unanimemente la miglior rivista di fantascienza mai apparsa nel nostro Paese. Articoli di approfondimento sugli autori, notizie, articoli su cinema, fumetto, recensioni, racconti e l’editoriale del direttore sono i punti di forza della rivista che si presenta anche con le straordinarie copertine di Giuseppe Festino ed un gruppo di collaboratori che diventeranno a loro volta tra i maggiori esperti del settore, come Giuseppe Lippi (futuro curatore di Urania), Piergiorgio Nicolazzini (che curerà in seguito le collane dell’Editrice Nord), Giovanni Mongini (uno dei massimi storici del cinema di fantascienza) e Franco Fossati (apprezzato critico del fumetto). Accanto ai racconti degli autori più importanti di quegli anni vengono pubblicati anche gli scrittori italiani, finalmente con il loro vero nome e anche con biografie che aiutano il lettore a conoscerli ed apprezzarli.
Alla fine del decennio, esplode il fenomeno Guerre Stellari, ma vede anche il genere fantasy esplodere definitivamente. Robot chiude i battenti nel 1979, dopo 40 numeri, ma Curtoni aveva già lasciato la rivista con il numero 31. Sempre Armenia vara altre riviste come Aliens (sempre curata da Curtoni, 9 numeri, l’ultimo dei quali doppio e numerato come 9/10, dal 1979 al 1980 ) mentre Mondadori acquista i diritti de La Rivista di Asimov (dal 1978 al 1980, per 11 numeri). Fa la sua comparsa in edicola, per i tipi della Solaris Editrice anche la collana Perry Rhodan (40 numeri, dal
Gli anni Ottanta sono anni bui per la fantascienza ed è invece la fantasy a incontrare il favore del pubblico. Gianfranco de Turris propone attraverso alcune collane dell’Editore Solfanelli di Chieti proprio i sottogeneri dell’heroic fantasy e affini, dando notevole spazio agli autori italiani e promuovendo anche il Premio Tolkien. Ma in quegli anni la fantascienza comincia a traslocare da editori specializzati a editori “generalisti” e molti autori americani vengono pubblicati in collane non di fantascienza.
Nel 1985 a Fruttero e Lucentini alla guida di Urania subentra Gianni Montanari, già curatore di Galassia negli anni Settanta e, successivamente, nel 1990 Giuseppe Lippi, primo fra i collaboratori di Curtoni alla rivista Robot dell’Armenia.
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