E' più di un anno che la flotta degli Shuttle è a terra. Dal disastro del Columbia, avvenuto il 31 gennaio 2003, la NASA è costretta a tenere gli Shuttle Endeavour, Discovery e Atlantis chiusi negli hangar, in attesa che la commissione istituita per fornire le contromisure da adottare per far tornare gli shuttle in orbita con adeguati margini di sicurezza. Questo lungo stop forzato, che sembra non poter essere sbloccato per tutto il 2004 e per gran parte del 2005, rischia di pregiudicare molte importanti attività orbitali che erano già state programmate. Tra queste, vanno citate soprattutto il completamento della Stazione Spaziale Internazionale, e la manutenzione del Telescopio Spaziale Hubble. Quest'ultimo infatti, dopo 14 anni di funzionamento ininterrotto in orbita, comincia a mostrare i segni dell'usura e avrebbe urgente bisogno almeno della sostituzione delle batterie e dei giroscopi. Ma la posizione della NASA a proposito dell'Hubble è divenuta recentemente ancora più drastica. Qualunque sia la sorte dello shuttle, per la manutenzione dell'Hubble l'Agenzia Spaziale Americana pare infatti intenzionata a non voler utilizzare più missioni umane, ritenute troppo rischiose in proporzione all'importanza dell'obiettivo. In buona sostanza l'efficienza di un oggetto scientificamente importante come il telescopio spaziale è ritenuta tale da non valere il rischio corso dagli astronauti. Così, per cercare di allungare la vita dell'Hubble, affinché continui il suo lavoro almeno per il tempo necessario a consegnare il testimone al nuovo telescopio spaziale James Webb, che peraltro non sarà pronto prima del 2010, la NASA si sta orientando a inviare una missione robotica che potrebbe limitarsi a svolgere le attività più semplici e basilari, tanto da consentire al telescopio di "tirare avanti". Questo significherebbe lasciare a terra il COS, ovvero il Cosmic Origin Spectrograph, uno strumento che era sulla lista degli aggiornamenti dell'Hubble e che, costato 65 milioni di dollari, sarebbe stato in grado di raccogliere dati sulla radiazione di fondo e fornire preziose informazioni sui primissimi istanti di vita dell'universo. A detta degli esperti della NASA la sua installazione sull'Hubble sarebbe troppo complessa per un robot. Resta da capire quindi il destino di questo costosissimo strumento. Secondo John Grusfeld, capo scienziato della NASA, l'unica possibilità per il COS di essere ripescato sarebbe quella di essere messo in orbita su una navetta dedicata, facente uso degli ultimi ritrovati della tecnologia ottica spaziale. L'ipotesi è adesso al vaglio della NASA, anche se in questa configurazione il COS non potrebbe comunque essere operativo prima del 2009.