Era il 12 dicembre 1961 quando iniziò l'avventura di Oscar. La serie Oscar, acronimo che sta per Orbiting Satellite Carrying Amateur Radio, è un satellite orbitante che supporta le frequenze radio dei radioamatori, e che permise allora ai radioamatori di superare le barriere geografiche e le limitazioni dovute alle antenne al suolo. Oscar I fu costruito in un garage da un gruppo di radioamatori statunitensi ed era un satellite di bassa potenza del peso di soli quattro chili e mezzo che trasmetteva un semplice segnale Morse sulla banda dei 144.983 MHz controllato dalla temperatura interna del satellite, in grado di essere ascoltato da solo 570 radioamatori in ventotto paesi del mondo. Oscar I rimase in orbita per soli ventidue giorni, ma il suo successo entusiasmante rappresentò l'inizio dell'espansione degli orizzonti dei radioamatori. Già nel 1962 venne lanciato un secondo esemplare che, pur essnedo molto simile, aveva già caratteristiche migliori. Tre anni più tardi, il lancio di Oscar III costituì la vera svolta, in quanto fu il primo satellite per radioamatori in grado di ritrasmettere un segnale vocale. Furono un migliaio di ventidue paesi diversi i radioamatori che nel marzo del 1965 riuscirono a comunicare tra loro per una ventina di giorni, prima che il satellite smettesse di funzionare. Da quei primi tentativi sono stati inviati in orbita quasi cinquanta satelliti della serie Oscar, una trentina dei quali sono ancora attivi e permettono agli oltre due milioni di radioamatori del pianeta di comunicare tra loro. Ma evidentemente la Terra non basta più. Infatti, dopo il lancio avvenuto all'inizio dello scorso maggio di Oscar 47 e 48, un gruppo di radioamatori tedeschi ha avanzato l'idea di progettare e lanciare un satellite della serie Oscar verso l'orbita di Marte. Se l'idea andasse in porto, il satellite consentirebbe di effettuare di esperimenti radio nello spazio interplanetario. Inoltre sarebbe dotato di un sensore ottico in grado di trasmettere alla Terra immagini in tempo reale del Pianeta Rosso, come una sorta di web-cam. E se i primi uomini su Marte fossero radioamatori?