In questi giorni di metà novembre la Edizioni Frassinelli ha inviato nelle librerie una nuova edizione del saggio Danse Macabre (Danse Macabre) che lo scrittore Stephen King scrisse nel lontano 1981. Un saggio che dopo oltre trent’anni è rimasto attuale e interessante.

La prima edizione di questo saggio fu pubblicata dalle Edizioni Theoria nel 1985. Era una edizione parziale del saggio originale (un volume di poco più di centocinquanta pagine), infatti il saggio preciso e articolato, scritto da Stephen King contava circa quattrocento pagine.

La storia di come è nato questo articolato e affascinante saggio è (o dovrebbe essere) nota: nell’autunno del 1978, un periodo in mezzo al quale l’autore scrisse The Stand e The Dead Zone, a King fu chiesto di tenere un corso presso l’Università del Maine sul tema della letteratura supernaturale (Themes in Supernatural Literature).

Dopo aver superato una naturale “paura” di fallire e di parlare di un argomento che non interessava gli studenti, il corso ebbe un buon successo e King afferma che questa esperienza di insegnamento fu istruttiva per gli studenti ma servì molto di più all’insegnante, tanto che su suggerimento del redattore della Doubleday, si decise appunto a scrivere il presente saggio.

Con questo saggio il grande scrittore dichiara che voleva rendere omaggio ai tanti autori di narrativa fantastica e di horror che magari non hanno avuto la sua stessa fortuna o il suo successo (forse perché nati nell’epoca sbagliata). Quanto ha scritto (un poco in bilico tra autobiografia e saggistica) rivisita le grandi tappe dell’horror mondiale: libri e film poco conosciuti, anch’essi horror e/o splatter, nel periodo tra il 1950 e il 1980, facendo anche brevi excursus dedicati a film e libri non compresi in quel periodo con parentesi per esplorare le origini del genere, inserendo anche, come abbiamo scritto degli interessanti cenni autobiografici.

Ne risulta un saggio che si legge con grande interesse come se fosse un romanzo e i fatti che vi sono scritti sembrano vengano raccontati dalla viva voce dell’autore.

Il volume è impreziosito da una acuta e interessante prefazione di Giovanni Arduino dal titolo Curiosity Killed the Cat, da due prefazioni dell’autore: quella alla prima edizione e quella inerente all’edizione tascabile e una sua postfazione.

Sicuramente un saggio che non può mancare nella biblioteca di chi ama i romanzi di questo grande e poliedrico scrittore.

Dalla prefazione dell’autore

E spero che il mio saggio risulterà divertente.

Leggetelo tutto d'un fiato o a spizzichi e bocconi, ma leggetelo. È fatto per questo, proprio come i romanzi.

Forse troverete qualcosa che vi farà riflettere, ridere o magari arrabbiare.

Mi vanno bene tutte queste reazioni. Solo la noia, quella non la vorrei.

Scrivere questo libro è stato esasperante e insieme piacevole, certi giorni un dovere, certi altri un atto d'amore.

Forse vi accorgerete che la strada sulla quale state per avviarvi è sconnessa e accidentata.

Mi auguro comunque che il viaggio sia fruttuoso, come lo è stato per me.

L’autore

Stephen King, vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha e la figlia Naomi. Da più di quarant'anni le sue storie sono bestseller che hanno venduto 500 milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma, Rob Reiner, Frank Darabont. Oltre ai film tratti dai suoi romanzi, vere pietre miliari come Shining, Stand by me – Ricordo di un'estate, Le ali della libertà, Il miglio verde –  per citarne solo alcuni – sono seguitissime anche le sue serie TV, ultima in ordine di apparizione quella tratta da 22/11/'63. Recentemente King si è dedicato ai social media e in breve tempo ha conquistato oltre un milione di follower su Facebook e soprattutto su Twitter. Per i suoi meriti artistici, il presidente Barack Obama gli ha conferito la National Medal of Arts.

Il libro 

In Danse macabre, che ormai è diventato un piccolo classico, Stephen King racconta una delle sue storie più coinvolgenti e stimolanti, quella di un mondo, e dei suoi abitanti, nel quale si è conquistato un posto d'onore e verso il quale continua a nutrire rispetto, curiosità e amore. Con la sua scrittura diretta e brillante, King celebra l'horror definendone gli archetipi in una danza in cui sfilano, tenendosi per mano, letteratura e z-movies, leggende metropolitane e cinema d'autore, serie tv, fumetti e perfino le figurine. L'approccio apparentemente acritico, dichiaratamente soggettivo, sbarazza il professor King da ogni accademismo lasciandolo libero di fare ciò che meglio sa: raccontare. Si crea il miracolo di un testo profondo e lieve allo stesso tempo, dalla prosa torrenziale e inventiva; di un saggio che, ben lungi dall'ispirarsi nella forma ai canoni tradizionali, è piuttosto un possente, affascinante amarcord. E, per gli appassionati, un'irresistibile occasione per sbirciare sotto il mantello del re. Del brivido.

Stephen King, Danse Macabre (Danse macabre, 1981), traduzione Edoardo Nesi, Frassinelli, pagg. 519, euro 20,00