Tanto tempo fa (aprirebbe una classica favola per bambini) Marte era uguale alla Terra. In passato aveva un’atmosfera ricca di ossigeno, simile alla nostra.
La conferma è arrivata da una serie di rilevazioni effettuate dal Rover NASA Curiosity: la prova regina è il ritrovamento di ossido di manganese nell’area del cratere Gale.
L’annuncio è stato dato con un paper pubblicato su Geophysical Research Letters da parte del Los Alamos National Laboratory negli Stati Uniti. Il Laboratorio spiega che “il minerale è stato osservato usando gli impulsi laser dello strumento Chemistry and Camera (ChemCam) a bordo del rover”.
L’ossido di manganese sulla Terra può essere creato solo in presenza nell’atmosfera di un alto tasso di ossigeno: da qui la facile deduzione. Ad onor del vero ci sarebbe una seconda possibilità che vedrebbe coinvolti nella produzione del minerale i microbi, ma si tratta di un’ipotesi meno plausibile e quindi gli scienziati stanno puntando tutto sulla la prima interpretazione.
Questa scoperta va ad aggiungersi alle passate e comprovate deduzioni dei “geologi marziani” che ci hanno parlato di un Pianeta Rosso ricco di laghi di acqua liquida (lo stesso cratere Gale si suppone fosse esso stesso un lago). Quando parliamo di acqua e di ossigeno parliamo di vita, almeno per come la conosciamo noi. Quindi? Largo alla fantasia!
Lasciando da parte le congetture più affascinanti, quello che per il momento sta cercando di capire il Los Alamos National Laboratory – gli studi sono condotti da Nina Lanza – è come sia arrivato tutto questo ossigeno. Si ipotizza che l’ossigeno sia stato creato dalla decomposizione dell’acqua quando Marte ha iniziato a perdere il proprio campo magnetico. È difficile confermare se questo scenario dell’atmosfera marziana sia avvenuta o meno
, spiega Lanza, ma è importante notare che questa idea rappresenta un cambiamento nel modo in cui noi pensiamo che le atmosfere planetarie si arricchiscano di ossigeno.
Scrittori di fantascienza di tutto il mondo… c’è pane per i vostri denti!
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