China Miéville in pochi anni è diventato un autore di culto, conquistando legioni di lettori che, a ogni suo romanzo, restano incantati e non trovano più aggettivi per lodarne la bravura.

Questo fine mese di marzo migliaia di lettori italiani saranno felici di trovare nelle librerie un suo nuovo romanzo dal titolo Embassytown (Embassytown, 2011), pubblicato da Fanucci Editore.

A questo proposito ricordiamo che nel catalogo dell’editore possiamo trovare altri suoi capolavori come Un regno in ombra, Perdido Street station, La città e la città e infine Il libro magico.

Ancora una volta China Miéville dimostra di essere un abilissimo narratore, che sa tirare fuori dal suo magico cilindro (diciamo meglio dalla sua vulcanica mente) storie che avvincono il lettore che si chiede ogni volta come sia possibile che altri, pur bravissimi scrittori, non abbiano mai saputo narrare.

Embassytown è stato pubblicato in Inghilterra nel lontano 2011 e questo ci lascia ben sperare che altri suoi capolavori siano in attesa di essere tradotti in Italia.

La storia si svolge in un lontano futuro in cui molte parti dello spazio sono state esplorate dall’uomo che è arrivato a colonizzare (in minima parte) anche un pianeta chiamato Arieka, pianeta che è abitato dal popolo degli Ariekei. I rapporti tra l’uomo e gli abitanti del pianeta sono molto difficoltosi perché la loro lingua è totalmente incomprensibile per l’uomo, come molto spesso sono incomprensibili certi loro concetti e anche il loro stesso modo di ragionare. Gli Ariekei sono umanoidi, dotati di ampie e sottili ali e, cosa per noi quasi sconvolgente, dotati di due bocche che parlano praticamente contemporaneamente, inoltre per gli Ariekei non esistono menzogne e cose non vere in quanto il loro modo di pensare e la loro lingua è rivolta solo a cose esistenti, cioè reali.

Solo pochi esseri umani, gemelli che sono stati modificati geneticamente e chiamati ambassador riescono a capirli e a colloquiare con loro.

La protagonista e voce narrante di quanto accade è una donna di nome Avice Benner Cho che, dopo essere stata lungamente nello spazio – è una immerser – fa ritorno a Embassytown, la città che si trova sul pianeta Arieka; ma proprio da quel momento la situazione si complica grandemente, sia per non chiare manovre politiche sia per l’arrivo di un nuovo tipo di ambassador.

Di grande interesse l’introduzione di Carlo Pagetti.

L’autore 

China Miéville è nato a Londra nel 1972. A diciotto anni si è trasferito in Egitto, dove ha insegnato inglese e si è interessato alla cultura araba e alla situazione politica mediorientale.

È laureato a Cambridge in Antropologia sociale e ha conseguito un master presso la London School of Economics.

Per Fanucci Editore ha pubblicato Un regno in ombra, suo romanzo d'esordio, nominato per l'International Horror Guild e il premio Bram Stoker nel 1999, Perdido Street Station, vincitore nel 2001 dei premi Arthur C. Clarke e British Fantasy, La città delle navi, vincitore nel 2003 dell'International Horror Guild e del Bram Stoker, Il treno degli Dèi, vincitore nel 2005 dei premi Arthur C. Clarke e Locus, Il libro magico, vincitore nel 2008 del Premio Locus, e La città e la città, vincitore nel 2010 dei premi Arthur C. Clarke, Hugo e World Fantasy, nonché nominato al Nebula.

Embassytown è stato nominato per il premio Hugo 2012 nella categoria miglior romanzo.

Il libro

In un futuro remoto, gli esseri umani si sono spinti ai confini dell’universo, colonizzando il pianeta Areka. Qui, i rapporti tra gli uomini e il misterioso popolo degli Arekei, custode di una lingua misteriosa e inaccessibile, sono possibili solo grazie ai pochi ambasciatori terrestri in grado di comprenderne il linguaggio.

Avice Benner Cho, una colona umana, ha fatto ritorno sul pianeta, nella città di Embassytown, dopo anni di viaggio nello spazio più profondo. Non è in grado di parlare la lingua degli Arekei, eppure in qualche modo ne rappresenta una parte: lei, come altri esseri umani, è utilizzata dagli indigeni come una “similitudine vivente”, necessaria alla formulazione di concetti altrimenti inesprimibili. A causa di oscuri intrighi politici, sul pianeta è stato inviato un nuovo ambasciatore e il fragile equilibrio tra umani e alieni subisce una violenta scossa.

Una catastrofe è all’orizzonte, mentre Avice si trova divisa tra un marito che non ama più, un sistema nel quale non ha più fiducia e una lingua che non può parlare ma che parla attraverso di lei, al di fuori della sua volontà.

China Mièville, Embassytown (Embassytown, 2011), traduzione Federico Pio Gentile, Fanucci Editore, collana Collezione Immaginario Fantasy, pagg. 439, euro 16,90