Convocato in fretta e furia dal commissario Corradi (ve lo ricordate?), Dylan Dog torna a Venezia per indagare su una strage, avvenuta nella sede di una confraternita religiosa in circostanze tutte da chiarire. Il principale sospettato è una vecchia conoscenza dell'indagatore dell'incubo: Saul, l'angelo sterminatore incontrato nell'albo n. 141, che, dal letto d'ospedale in cui è finito, affida a Dylan Dog l'incarico di proteggere tre persone, la cui sopravvivenza è essenziale per il futuro del mondo. Dylan scoprirà a proprie spese la veridicità della tesi di Saul, in una storia che punta tutto sul potere dei sogni e sulla magia del capoluogo veneto, risultando forse più sconclusionata e contorta del previsto, priva di un mordente e di una suspense che senza dubbio avrebbero giovato. I personaggi sono tutti troppo fiacchi e borghesi per destare nel lettore la più piccola emozione, mentre il finale della vicenda e il suo parallelo con le peripezie di Giacomo Casanova risultano alquanto posticci. Testi di Pasquale Ruju e disegni - sette anni dopo - di Angelo Stano per l'ennesima occasione sprecata, più adatta per spegnere la luce che per tenerla accesa. Dylan Dog, I misteri di Venezia, n. 184, gennaio 2002, Sergio Bonelli Editore, in edicola a 2,07 euro.