Con un incasso di 589 milioni per il primo capitolo, 441 per il secondo e ben 624 milioni nel mondo per Men in Black 3, verrebbe spontaneo pensare che la Sony non veda l'ora di portare avanti uno dei franchise di maggior successo nella storia del cinema.

Ma si tratta anche di una saga con un backstage movimentato che vedeva prima Tommy Lee Jones e poi Will Smith poco inclini a tornare, al punto di vedere un buco di dieci anni tra il secondo e il terzo capitolo e, malgrado un incasso mondiale spettacolare, un non esaltante riscontro sul territorio americano. E che sia giusto o sbagliato questo continua a essere il metro di giudizio per le major americane nel decidere se portare avanti una serie o se lasciarla nel limbo.

Ora però qualcosa si muove, non tanto verso un quarto capitolo, quanto nella direzione più in voga in questi anni: il soft reboot.

A comunicarlo è stato per primo The Hollywood Reporter, in una intervista con il duo di produttori originali Walter Parkes e Laurie McDonald: "Siamo nel mezzo delle trattative con la Sony, la realizzazione è in uno stato di piena attività."

Ma come dicevamo, se era stato difficile riavere i due protagonisti prima, ora è diventato un'impresa epica, al punto che è stata presa l'unica decisione possibile: "Men in Black sarà reinventato come una nuova trilogia."

I due produttori non vogliono rivelare altri dettagli, se non che alla base di tutto c'è il disinteresse di Will Smith a un ritorno in quel mondo (e in quasi tutti i sequel dei suoi film precedenti, vedi Independence Day), senza contare la quasi totale assenza di Tommy Lee Jones nel terzo capitolo.

Quindi, la serie è destinata a tornare ma i protagonisti no: ci saranno nuovi agenti della stessa organizzazione in una nuova trilogia, un progetto da tempo inseguito dalla stessa Sony.

Voi che ne dite, Men in Black può proseguire con un cast tutto nuovo e un nuovo inizio?