Nella collana Odissea Fantascienza - che dopo essere tornata al formato tradizionale abbandonando il poco fortunato tentativo del formato pocket ora ripropone anche l'etichetta "Fantascienza" in copertina - esce questo mese un romanzo breve di Alastair Reynolds giunto in finale al Premio Hugo nel 2011, L'ultimo cosmonauta.
Edito in USA dalla prestigiosa casa editrice Subterranean, Troika - al quale è stato cambiato titolo nell'edizione italiana per evitare di confondere il lettore, di questo tempo abituato ad associare la parola russa a organi di controllo economici transnazionali - il romanzo di Reynolds è ottima fantascienza tradizionale, ambientato in un non lontano futuro in cui un'umanità in declino si trova ad avere a che fare con la visita nel sistema solare di un manufatto alieno, una gigantesca astronave. Idea che vanta già una discreta tradizione nella fantascienza britannica - basti pensare a Incontro con Rama di Arthur Clarke - ma che in questo caso è svolto in modo decisamente diverso.
Il libro è già disponibile sul Delos Store e a giorni sarà disponibile anche in versione ebook.
Quarta di copertina
Un ex astronauta è in fuga nel gelo della notte siberiana. È vestito solo con un pigiama e un logoro cappotto. Lo stanno inseguendo e sa che molto probabilmente lo prenderanno molto presto.
Qualche anno prima: una piccola capsula russa con tre uomini di equipaggio vola nello spazio interplanetario. La sua missione è indagare l’oggetto misterioso comparso in orbita attorno al sole. Chiaramente artificiale. Una sfera nera, enorme, con la quale non è possibile comunicare.
L’ultimo cosmonauta (Troika, 2011), romanzo breve finalista al Premio Hugo e al Premio Locus, è un approccio del tutto originale al tema del primo contatto, una storia ricca di suspense, colta e affascinante. Una meditazione sul tempo, la storia e la natura stessa dell’individuo.
Alastair Reynolds
Il suo primo romanzo, Revelation Space, è uscito nel 2000. A esso sono seguiti altri quattro romanzi ambientati nello stesso universo. Reynolds è entrato varie volte in finale al Premio Arthur C. Clarke, ha vinto il maggior premio britannico, il BSFA, col romanzo Chasm, e nel 2010 il premio Sidewise col racconto The Fixation. Il suo blog è all’indirizzo approachingpavonis.blogspot.com.
Alastair Reynolds, L’ultimo cosmonauta (Troika, 2010), traduzione di Marco Crosa, Delos Books, Odissea Fantascienza 57. Pagg. 120, euro 10,80.
2 commenti
Aggiungi un commentoEvviva triplo!! Per il formato, per il ritorno dell'etichetta e, soprattutto, per il grande Reynolds, tradotto sempre troppo poco!! Cioè, speriamo bene perché ultimamente due dei miei preferiti mi hanno deluso assai: T. Chiang e P. Di Filippo ...
Veramente un'ottima lettura! La sua unica pecca risiede nella sua brevità. Consigliatissimo a tutti gli amanti di fantascienza "vera".
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