Sono stati rivelati alla Eastercon 2011 (22 - 25 aprile) di Birmingham i vincitori dei BSFA (British Science Fiction Award). Nella categoria del romanzo ha vinto Ian McDonald con The Dervish House. Dopo aver (ri)visitato il subcontinente indiano con il romanzo Rivers of the gods (e i vari racconti che ne sono seguiti tra cui Il circo dei gatti di Vishnu) e una parte del sud america con Brasyl, McDonald si è spostato in "una Istanbul mistica, futuristica ed estremamente intricata. Le sue descrizioni sono ricche e dettagliate e portano il lettore direttamente alle visioni, agli odori e ai suoni di un attentato terroristico su un tram della periferia. McDonald descrive una società saturata dall'uso commerciale e sociale delle nano-tecnologie e, come sempre, i personaggi particolari ed esotici di cui utilizza le vite per narrare il romanzo sono allo stesso livello dell'ambientazione quanto a immaginazione" (Liza Groen Trombi su Locus).
Si tratta della quinta vittoria per Ian McDonald (aveva già vinto due volte nel racconto e due nel romanzo proprio con Rivers of the gods e Brasyl). In questo modo raggiunge Brian Aldiss al secondo posto. Primo rimane Jim Burns con ben tredici vittorie.
Gli altri finalisti erano: Paolo Bacigalupi (The Windup Girl), Lauren Beukes (Zoo City), Ken Macleod (The Restoration Game), Tricia Sullivan (Lightborn).
Ecco poi gli altri tre premi assegnati:
-per il racconto breve è stato premiato The Shipmaker di Aliette de Bodard (pubblicato su Interzone 231);
-per la sezione artistica la copertina del romanzo Zoo City di Lauren Beukes a opera di Joey Hi-Fi;
-per gli articoli Blogging the Hugos: Decline di Paul Kincaid.
6 commenti
Aggiungi un commentoBe', l'abbiamo pubblicato due mesi fa:
http://www.delosstore.it/delosbooks/scheda.php?id=37811
S*
È vero e di ciò vi siamo grati.
Ma immagino che Marcello si riferisse alle opere maggiori e più premiate, colpevolmente assenti dal panorama editoriale italiano.
River of Gods è del 2004, Brazyl del 2007, The Dervish House del 2010.
Molto sinceramente: mi piacerebbe un casino.
Ma sono libri molto lunghi, e con le prospettive di vendita che abbiamo in Italia non c'è neppure speranza di recuperare i soldi della traduzione; che tra l'altro è anche abbastanza complessa.
Ci vorrebbe qualche appassionato disposto a tradurli non dico gratis, ma con pagamento a royalties (che poi, viste le vendite, vuol dire quasi gratis). Se me lo trovate, io ci metto il rischio dei costi della stampa.
S*
Chissà perché ho sempre creduto che la questione della localizzazione dei romanzi di McDonald fosse ostacolata da questioni di diritti tra i vari attori nel campo dell'editoria.
Mi sembra invece di capire che il tutto si riassuma in una più semplice questione pecuniaria: il rischio che si corre ad investire in questo autore non può essere giustificato dalle eventuali ricadute finanziarie date dalla vendita dei libri tradotti.
Capisco, anche se non conosco le dimensioni specifiche del mercato editoriale fantascientifico italiano.
Peccato.
Mah, sai, vale per noi; magari per un altro editore potrebbe essere anche diverso.
Non mi risultano problemi di diritti. Tra l'altro l'agente di McDonald è Nicolazzini, che conosce bene il mercato della fantascienza e con quale si può trattare sensatamente.
Le dimensioni specifiche del mercato sono misere: con la fantascienza difficilmente puoi sperare di vendere più di mille o duemila copie.
Facciamo due conti: diciamo che vendi mille copie (e sono già ottimista, perché magari ne vende di più "negli anni", ma per pagare i conti bisogna che venda nei primi mesi), supponi che il libro costi diciamo 18 euro perché è grosso, sai che all'editore arriva grosso modo il 40%, fai presto a calcolare che in tasca gli arrivano circa settemila euro, togline almeno cinquemila per la stampa, ti restano duemila euro. Diciamo che mille li hai dati di anticipo a McDonald se l'agente è comprensivo, te ne restano mille per tradurre 600 cartelle di una cosa piena di riferimenti indiani...
S*
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