Il suo prossimo film?

Sunshine è una storia di fantascienza su una missione spaziale ambientata cinquanta anni nel futuro. La storia è quella della Icarus 2 che è in viaggio per il Sole con a bordo una gigantesca bomba grande quanto la Sicilia costruita in orbita intorno alla Terra. Lo scopo è quello di lanciarla contro una sezione del Sole che si sta spegnendo e riattivare, così la sua luce. L’astronave ha lasciato la Terra sette anni prima e – nel frattempo – ha perso ogni contatto con il pianeta. L’equipaggio non sa quello che sta succedendo e – al tempo stesso – l’idea primaria del film è quella di analizzare l’effetto psicologico che può avere sulle persone l’idea di incontrare a distanza ravvicinata la sorgente della vita. La tecnologia più avanzata incontra la fonte di vita nella nostra Galassia.

Una sceneggiatura originale scritta da Alex Garland, lo stesso autore della sceneggiatura di 28 giorni dopo e di The Beach.

Qualche contatto con Solaris?

E’ una cosa molto interessante: anni fa ho letto il libro eppoi ho visto il film di Tarkosky che – credo - sia il suo capolavoro. Solaris è molto fedele al libro. Non posso dire altrettanto del remake di Soderbergh e Clooney che non ho apprezzato così tanto anche se riconosco avesse alla sua base una buona idea. La realtà è che quando affronti un film di fantascienza non puoi – di fatto – non andare a occupare tante storie già prese. 2001 ad esempio, ha preso a Solaris il libro anche se Kubrick non glielo ha mai riconosciuto. Sezioni di quel romanzo sono state non rubate, ma certo usate in 2001. Ogni autore che si confronta con la fantascienza è fortemente indebitato nei confronti di chi è venuto prima. Al tempo stesso, però, deve avere una certa vena di originalità altrimenti è inutile affrontate alcune tematiche.

Si dice che – nel frattempo – le sia stato chiesto di dirigere anche Harry Potter e il calice di fuoco

E’ vero: dopo una nottataccia passata a girare una delle ultime sequenze dei bambini con la loro mamma lungo la ferrovia. Torno in albergo alle otto di mattina e mi arriva una telefonata dal produttore di Harry Potter. Sinceramente, in quel momento, non avevo alcuna voglia di lavorare ancora dei ragazzini…