Nel 2010 Leonard Nimoy, 79 anni, parteciperà a ben dieci convention in giro per gli Stati Uniti, ma ha deciso che con il prossimo anno le cose cambieranno. "Credo che questo sarà l'ultimo anno in cui le farò. È eccitante, ma penso di averne fatte abbastanza. È giunto il momento di concentrarmi sulla mia vita privata."

Queste le parole del Signor Spock originale, un personaggio che, al principio, non sembrava neppure destinato a durare nella serie, e che invece è stato uno degli elementi che più ha definito Star Trek e che ne ha permesso il successo.

Si temeva addirittura che la reazione della gente potesse essere negativa; dice Nimoy che "eravamo preoccupati che nella Bible Belt [la cintura della Bibbia, ovvero la zona meridionale degli USA cristiana protestante] il personaggio venisse respinto. Essere arrivati fin qui e parlarne ancora è straordinario. E mi considero una persona molto fortunata, perché il personaggio è così benvoluto da moltissima gente. Ne sono commosso e anche reso umile".

Molte sono le storie che Nimoy può narrare e che riguardano il rapporto tra lui e il Signor Spock agli occhi del pubblico, dato che, ovviamente, è molto spesso riconosciuto dai fan. Nimoy ha raccontato di come, di recente, mentre era a pranzo con sua moglie in un ristorante di New York, il cameriere, un immigrato del Bangladesh, gli abbia raccontato di essere cresciuto seguendo Star Trek, di come la serie fosse stata importante per lui e di come l'uomo si sia emozionato nel dirlo tanto da essersi messo a piangere. Subito dopo, quando Nimoy si apprestava a pagare il conto, ha scoperto che un altro cliente lo aveva riconosciuto e aveva già pagato al posto suo. E per finire il taxi che li aspettava all'esterno aveva sul cruscotto proprio una fotografia del Signor Spock.

Ma il rispetto che ispira nel pubblico è dimostrato anche da quello che è accaduto alla Emerald City ComiCon di Seattle la settimana scorsa. Si era appena seduto e iniziato a parlare quando si è accorto che il microfono non funzionava. Lo staff, colto di sorpresa, ha iniziato a cercarne un altro, ma Nimoy ha semplicemente alzato un dito, ha pronunciato il classico "Shhhhh..." e ha letteralmente ottenuto l'attenzione di tutte le millecinquecento persone presenti, che sono rimaste ad ascoltarlo nel massimo silenzio. Dopo aver completato la parte che si era preparato, tratta dal suo volume di poesie del 1983 intitolato Warmed by love, e aver ripreso un passaggio del poema Invictus di William Ernest Henley che recitava "Io sono il padrone del mio destino/Io sono il capitano della mia anima" e che gli ha permesso di mantenere la fiducia quando era ancora un attore alle prime armi e con poche speranze, ha risposto senza problemi alle domande della sala, scoprendo che in tantissimi erano lì proprio per vederlo e ascoltarlo.

Tra le domande una che gli chiedeva se "avendo fatto così tante cose, c'era qualcosa a cui avesse detto di no". La risposta di Nimoy è stata: "Ci sono alcune cose a cui avrei dovuto dire di no. Ma ho sempre amato l'avventura e sono sempre stato curioso e irrequieto. Ho continuato sempre a muovermi. Se trovo qualcosa che mi stimola, allora devo farla. E ci sono state delle volte che le cose mi hanno travolto, che avevo troppe cose per le mani e devo dire questo non posso farlo o non posso farlo adesso. Ma sono una persona che sa essere grata. Ho avuto grandi opportunità".

Anche se rinuncerà alle convention, Leonard Nimoy ha una carriera di attore che lo vede sempre molto richiesto in televisione ed è anche un affermato fotografo. Il suo ultimo progetto, chiamato Secret Selves, sarà esposto nel Museo di Arte Contemporanea del Massachusetts a partire da fine luglio.