Deve essere sicuramente qualcosa di speciale per meritare un onore simile: la pubblicazione di un inedito in una collana come Urania Collezione dedicata appunto alla ristampa di opere che hanno lasciato un segno nella storia della fantascienza in Italia e nel mondo.

È quanto avviene per il romanzo Segnali dal sole (Les Signaux du soleil, 1943) dell’autore francese Jacques Spitz, publlicato nel n. 73 della collana sopraindicata.

Di questo autore che nella sua vita ha scritto quindici romanzi in Italia sino a ieri ne erano state tradotte solo tre: L’occhio del purgatorio (L'Œil du Purgatoire, 1945) la cui prima edizione italiana risale al 1973 (Urania n. 722); Le mosche (La Guerre des Mouches, 1938) e L’uomo elastico (L'Homme Élastique, 1938) pubblicati entrambi nell’Urania n. 1510 con il titolo Incubi perfetti.

Ora, dopo silenzi di decenni viene tradotta un’altra sua opera e per la sua attività è molto indicativo quanto fu scritto a suo tempo nella presentazione dell’Urania nel lontano 1973. La riportiamo integralmente:

“Questa è una strana storia anche per una rivista come Urania, che di storie strane ne ha pubblicate tante. Ne è autore uno scrittore francese morto nel 1963, che visse a Parigi, solo e ignorato, senza mai leggere un libro di fantascienza. I suoi maestri furono Kant e Valéry, e si sa che ebbe una predilezione per Pirandello, ma che la sua opera, rimasta del resto sempre ai margini della fama fu soprattutto influenzata dal

Prima Edizione su Urania
Prima Edizione su Urania
surrealismo. Nel 1945 pubblicò senza alcun successo questo " Occhio del purgatorio " una macabra, rigorosa, progressiva allucinazione, che comincia da un casuale incontro sul boulevard con un vecchio in bombetta, e procede, si gonfia, dilaga in una inversione temporale di straordinario effetto. Oggi Spitz è stato riscoperto e rivalutato, forse perché la sua sarcastica, sprezzante compassione per l'uomo, le sue visioni d'incubo, non sembrano più così eccessive nel caos stralunato degli Anni Settanta”.

L’autore. Jacques Spitz è nato in Algeria a Nemours nel 1896, di professione ingegnere è vissuto lungamente a Parigi dove è morto nel 1963.

È stato  uno dei maggiori scrittori europei di fantascienza. Cinico e pessimista, è stato influenzato dal surrealismo, anche se i suoi maestri sono stati Kant e Valéry.

La quarta di copertina. Osservatorio del Pic du Midi, negli alti Pirenei. Un giovane astronomo nota l’apparizione di macchie solari più chiare del normale e stabilisce che si tratta di segnali: ma da parte di chi?

Sul Sole non si può vivere. I segnali devono venire da un altro pianeta e costituiscono un avvertimento per la Terra. Solo Philippe Bontemps, l’astronomo disposto a giocarsi la carriera, intuisce la tremenda verità, e quando l’atmosfera terrestre comincia ad essere risucchiata nello spazio… Alt! Aggiungiamo solo che Segnali dal sole è un altro irriverente capolavoro del più irriducibile autore della sf “nera”.

Jacques Spitz, Segnali dal sole (Les Signaux du soleil, 1943) traduzione di Laura Serra, Mondadori, collana Urania Collezione 73, pagg. 176, euro 4,90.