Il volume propone, revisionato e ampliato, un testo (Giù nel delirio) apparso nel 1991. Consta di tre lunghe storie: Giù nel delirio, Specchi di sangue, Soluzione finale. Benché quest'opera non possa definirsi "romanzo" nel senso corrente, presenta (come già il recente Organi - Stampa Alternativa, 2002 - della stessa autrice) personaggi o ambienti a volte comuni, o occasionalmente ricorrenti, inscritti nel medesimo "universo". Un luogo di volta in volta allucinato, estremamente violento, crudele, disincantato, denudato, autistico, di solitudine e incomunicabilità quasi totali, nel quale tuttavia non mancano momentanei abbandoni, lontani barlumi. E' l'universo narrativo di Alda Teodorani, una scrittrice che da più d'un decennio scava nel fondo della sua psiche per restituirci frammenti di una sorta d'anti-utopia, che come tutte le antiutopie è semplicemente lo specchio distorto (ma non sappiamo fino a che punto) del mondo in cui viviamo.

Accennare alle trame dei tre lunghi racconti non darebbe il senso di una scrittura sempre limpida, scorrevole, e delle atmosfere. In sintesi, diremo che Giù nel delirio presenta Antonio Giordani, fotografo di scene "estreme" (di morte, torture, violenze ad adulti e bambini), il quale scopre nei quadri di una pittrice, Grazia, soggetti che ricordano le sue foto e che di colpo lo intrigano. Quale legame esiste fra lui e questa donna? La storia si dipana e si conclude in un alternarsi delirante di droghe, miraggi, sesso, agnizioni improvvise. Il protagonista di Specchi di sangue (la più lunga e a nostro avviso la più pregnante delle tre storie) è invece un aitante giovane che gli ammazzamenti preferisce metterli in pratica anziché fotografarli. Si fa chiamare Mac Ewan e uccide su commissione, per denaro. Nel suo lavoro è lesto, fantasioso, preciso, scrupoloso, rinomato, richiestissimo. Uccide ogni giorno, quasi. A volte, come nel caso di un barbone accovacciato nel vicolo di casa sua, uccide solo per divertirsi: come altri darebbe un'amichevole sberla, lui taglia di netto le gole. Mc Ewan ha anche una vita sessuale: sregolata, frenetica. Qualcuna, che ha intuito con chi ha a che fare, giunge ad amarlo e pagarlo per farsi dare la morte da lui. In un'orgia di sangue, sperma, rimpianti, ricordi, dolcezze, violenze inaudite, Mc Ewan accresce il catalogo delle proprie vittime e non sa più neanche lui qual è il conto complessivo. Che include, tra l'altro, una ragazzina extracomunitaria stuprata con incredibile ferocia e poi letteralmente gettata dal finestrino dell'auto in corsa su un cumulo di spazzatura. E poi c'è la donna moribonda, su una scarpata, verosimilmente una suicida: Mc Ewan la vede, accorre, e a suo modo (violentandola "dolcemente") l'aiuta a lasciare questo mondo. Possibile (si chiederà il lettore) che le forze dell'ordine non esistano nel contesto descritto dalla Teodorani? Ma la domanda (retorica) è errata, anzi ingenua: lo scenario in cui ci immerge l'autrice non prevede il codice, la luce, i riscatti, il senso comune. In verità anche Mac Ewan, alla fine, incontrerà la parte oscura di se stesso, ma l'universo solare e razionale in cui crediamo di vivere ogni giorno non esiste, è come un universo virtuale e resterà estraneo alla conclusione della vicenda.

Nell'ultima storia, Soluzione finale, Grazia - la pittrice del primo racconto - si ritrova suo malgrado coinvolta in un'orgia di sesso e squartamenti. Stavolta c'è la polizia, che indaga: ma anche qui il capovolgimento della ragione farà emergere altre verità e altre soluzioni.

La Teodorani è stata definita regina del noir, e dell'horror italiano. Attiva nel settore da molto prima che la grande macchina editoriale scoprisse lo splatter nostrano, ha pubblicato nella famigerata antologia "Gioventù cannibale" (Einaudi, 1996) curata da Daniele Brolli, e la sua firma è apparsa su "Carmilla", "Nero italiano" (Mondadori), "Splatter", "L'Eternauta", "Diesel", "L'Unità", "Blue", "Delitti di carta", "Liberazione", "Horror erotico" (Stampa Alternativa"). Tra i suoi libri importanti ricordiamo anche Labbra di sangue (Datanews 1997), Sesso col coltello (Stampa Alternativa, 2001), e il recente Belve - Cruauties (Naturellement, 2002).