Il congresso annuale dell’Associazione Americana per il Progresso delle Scienze (AAAS), tenutosi nei giorni scorsi a St. Louis, è stata l’occasione per l’astronoma Margaret Turnbull di esporre alla platea scientifica un suo sogno personale, che potrebbe presto trasformarsi in un progetto ambizioso. Di cosa si tratta è presto detto: “Ascoltare i segnali radio provenienti da altri sistemi solari con la speranza di individuare altre forme di vita”. Magari, civiltà extraterrestri simili a quella umana. In realtà, la strategia è la stessa già seguita dal celebre Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence, il programma che ormai da tempo indaga le emissioni radio dallo spazio profondo alla ricerca di messaggi strutturati), ma questo studio restringe di parecchio la rosa dei candidati da sorvegliare. La dottoressa Turnbull, docente del Carnegie Institute di Washington, è partita dalla premessa che sia molto difficile stabilire le caratteristiche ambientali e fisiche dei pianeti esistenti al di fuori del Sistema Solare (i cosiddetti esopianeti). L’osservazione è per ora limitata alla determinazione delle loro caratteristiche gravitazionali, dedotte dall’analisi delle anomalie provocate dalla loro presenza nel comportamento dei loro soli.
Prendendo le mosse dalla constatazione di questo limite tecnologico, Margaret Turnbull propone di concentrare l’attenzione su quelle stelle che maggiori affinità presentano con il nostro Sole. Comparandone età
Attualmente non sono ancora disponibili strumenti così potenti da vedere pianeti di dimensioni terrestri esterni al Sistema Solare, ma secondo










Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID