La storia alternativa è un filone della fantascienza che ha saputo regalare al genere alcune autentiche opere miliari, pur ponendosi in un territorio di confine con il mainstream. Non a caso può vantare l'interesse di autori spesso estranei al genere, come Winston Churchill, il celebre statista inglese che azzardò una estrapolazione del suo presente nell'ipotesi che la Guerra di Secessione americana avesse preso una piega diversa (il racconto, Se Lee non avesse vinto la battaglia di Gettysburg, scritto nel 1931, è incluso nell'antologia della Nord I mondi del possibile, curata da Piergiorgio Nicolazzini e dedicata proprio a questo ricco filone). Anche la letteratura italiana può vantare la sua bella tradizione, con una serie di romanzi che negli ultimi anni si sono imposti all'attenzione critica riuscendo quasi a monopolizzare l'ambito Premio Urania. Due titoli su tutti: I biplani di D'Annunzio di Luca Masali, che ha come nodo centrale lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e Terre accanto di Alberto Costantini, che invece esplora ben quattro presenti alternativi. Ma il capolavoro del genere resta senz'altro L'uomo nell'alto castello (The man in the high castle, apparso da noi anche come La Svastica sul Sole, per gli editori Nord e Fanucci), la più completa e documentata estrapolazione di un mondo spartito tra Giappone e Terzo Reich. Una riprova del fatto che il filone rappresenti una delle branche più attive e apprezzate è l'esistenza di un premio forse poco noto al grande pubblico, il Sidewise Award, istituito dieci anni fa per onorare le migliori opere letterarie dedicate alla storia alternativa e che annovera nell'albo d'oro dei passati vincitori nomi del calibro di Stephen Baxter, Paul J. McAuley, Walter Jon Williams, Harry TurtledoveKen MacLeod e Stephen Fry. Questa edizione del premio sarà presentata nell'ambito di Interaction, la 63esima World Science Fiction Convention che avrà luogo a Glasgow, in Scozia, dal 4 all'8 agosto. La presente è una edizione piuttosto significativa dal punto di vista storico. Una prima singolarità del premio è dovuta al fatto che, rappresentando una fetta minoritaria della produzione letteraria di genere, non sempre può presentare una rosa di finalisti di ampio spettro. Così anche quest'anno, per la seconda volta nella sua storia, il Sidewise ha una sola opera finalista nella categoria dedicata al romanzo. Questo non significa però che per Philip Roth, nominato con Il complotto contro l'America (in Italia edito da Einaudi), la vittoria scatterà automaticamente, dal momento che la giuria si riserva la possibilità di non assegnare il premio. Il secondo spunto di interesse è rappresentato dalla presenza tra le opere finaliste nella categoria Narrativa Breve di una graphic novel di Warren Ellis (Ministry of Space, inedito in Italia), che segna un ulteriore passo avanti nella parificazione della dignità artistica del fumetto come forma letteraria. Chris Robinson, finalista con Red Hands, Black Hands, è già risultato vincitore nella passata edizione del premio con il racconto O One. La lista completa dei finalisti per la Narrativa Breve include The Ashbazu Effect di John McDaid, Five Guys Named Moe di Sean Klein, The Gladiator's War: A Dialogue di Lois Tilton, The Heloise Archive di L. Timmel Duchamp, Ministry of Space di Warren Ellis, Red Hands, Black Hands di Chris Roberson. Unico nominato per la Narrativa Lunga, il già citato The Plot Against America di Philip Roth.